Basket A2/M, le prime impressioni di Giancarlo Ferrero: “Porterò grande energia. Trieste? Affascinante e ambiziosa”

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Giancarlo Ferrero (foto Ideawebtv)

Il 17 luglio scorso vi avevamo riportato la notizia del trasferimento di Giancarlo Ferrero, alla corte di Trieste (in A2). L’ala di Bra (1988) è reduce da 8 anni con la canotta della Pallacanestro Varese (in A1), dove era poi stato nominato capitano.

Attraverso il sito ufficiale pallacanestrotrieste.it, Giancarlo ha rilasciato le sue prime parole da neo-giocatore friulano.

Adoro le sfide, soprattutto se dietro c’è un progetto solido e l’ambizione di fare qualcosa di importante. Essere a Trieste per me oggi rappresenta questo. Si tratta di una città in cui ho giocato davvero moltissime volte da avversario e ogni volta che la lasciavo dicevo alla mia compagna “sai, forse in un’altra vita potrei giocare qui, è una città splendida”. Non ho dovuto aspettare un’altra vita. L’opportunità è arrivata quest’anno e per questo devo ringraziare Mike Arcieri, che mi sta dando la possibilità di vivere questa nuova sfida sportiva. Dopo aver lavorato con lui per un anno e mezzo a Varese abbiamo imparato a conoscerci e a capirci; è stato lui ad aver pensato che io potessi essere utile alla causa della Pallacanestro Trieste e di questo gli sono grato.

Qui ritrovo anche Daniele Cavaliero, che per me è parte della famiglia, una persona di cuore, con la quale ho condiviso parte del mio viaggio in passato e che ora ritrovo qui, nella sua Trieste, anche se in altra veste. Questa esperienza sarà molto importante per entrambi.

Alla fine della scorsa stagione ho seguito ciò che è successo a Trieste dopo la retrocessione e ho avuto modo di leggere il comunicato della proprietà ai suoi tifosi e ai media, lo ho trovato perfetto: forte, chiaro, in grado di comunicare solidità e idee per il futuro, nonostante si stesse vivendo un momento difficile. Quando ho dovuto decidere sul mio avvenire, quel messaggio forte mi ha dato un altro elemento per prendere questa scelta. Per un giocatore sapere che ci sia progettualità è fondamentale e l’aver confermato un nucleo solido di giocatori, che hanno avuto modo di conoscersi negli ultimi anni, è la testimonianza di quello che sto dicendo.

Ho la fortuna di avere già molti amici nella squadra. Insieme a Stefano ho condiviso l’avventura a Trapani, con Ariel c’è un rapporto di stima enorme e ho finalmente il piacere di giocarci insieme (visto che da avversario è un pessimo cliente). Conosco bene Campo, Candu, e Giovanni, con cui abbiamo battagliato negli ultimi anni. Lodo mi ricorda me stesso alla sua età, ha la stessa fame di migliorare.

Ci guiderà un coach all’esordio in un campionato europeo, ma che ho avuto modo di sentire in queste settimane: il suo entusiasmo, la sua energia sono contagiosi, sono sicuro che faremo un ottimo lavoro. Senza dubbio coach Christian porterà grandi novità e noi giocatori dovremo essere bravi ad accoglierle ed essere disponibili al cambiamento, facendo nostra la sua filosofia.

Ho sempre cercato di mettere qualcosa di mio in spogliatoio. Io penso che la cosa più importante per fare in modo che un gruppo funzioni sia che tutti si sentano importanti e abbiano chiaro il proprio ruolo e quello che devono fare. Tutti, giocatori e staff, devono sentire di far parte di un progetto, sentirsi coinvolti, in modo tale che siano responsabilizzati da un lato e partecipi dei risultati dall’altro.

Quello che porterò sarà grande energia, che è un po’ il mio mantra, e grande disponibilità per far si che tutti possano essere centrati nel progetto.
Come gruppo avremo una grande responsabilità, ossia quella di rendere il PalaTrieste un fortino, da subito, dove tutte le altre squadre abbiano timore di venire a giocare. Da avversario ho sempre apprezzato e rispettato l’ambiente che c’era e che c’è, e i tanti triestini in squadra sanno perfettamente quanto questo sia fondamentale.

Quando mi lego a un obiettivo, a una causa, do tutto me stesso, non mi risparmio mai. Se sposo un’idea e un progetto state pure certi che darò tutto me stesso per portare a casa il risultato. Varese ha rappresentato una parte importante della mia carriera. Ho ricevuto moltissimo calore, ma ho deciso di sposare il progetto di Trieste perché la sfida e la missione di questa società e dei nostri tifosi sono estremamente affascinanti e ambiziose“.