Tangenziale di Alba: tempi e pedaggi – I cittadini la pagheranno cara!

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La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto dell’Adeguamento della tangenziale di Alba pare proceda come previsto. Sono trascorsi i 60 giorni dal 6 marzo, data di avvio della procedura, concessi dalla legge ai soggetti che intendono presentare le proprie Osservazioni. Opportunità che è stata colta dall’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langa e Roero e dal Consorzio Irriguo «Tanaro Albese – Langhe Albesi», che ha richiesto la realizzazione di un sottopasso del rilevato autostradale in zona Vaccheria per favorire lo scolo delle acque provenienti dai rilievi circostanti.

Ha presentato un parere anche la Provincia di Cuneo che ha richiesto la riqualificazione ambientale di alcune aree dismesse in prossimità/adiacenza alla SP3bis (direz. Gallo), la realizzazione di 2 interessanti rotatorie allo sbocco/imbocco dello svincolo di Roddi e la posa di alcune barriere al rumore a protezione di abitazioni in prossimità dello svincolo di Roddi.

Scaduti i 60 giorni, il 19 maggio, è stata presentata al Ministero dell’Ambiente (MASE) la richiesta di chiarimenti e integrazioni da parte del Ministero della Cultura (MiC) che ha fatto sua, tra l’altro, l’ottima proposta di bonifica e rinaturalizzazione dei tratti di strada dismessi.

 

Ora la Commissione Tecnica del MASE dovrà attendere la risposta del Concessionario alle richieste del MiC. Qualche giorno dopo il MASE completerà la pratica di autorizzazione ambientale convocando una Conferenza dei Servizi.

È quindi probabile che i lavori sulla Tangenziale inizino nell’autunno, con un ritardo di circa 6 mesi rispetto alla data ultima prevista per il completamento dell’autostrada. Se il Concessionario non riuscirà a comprimere i 22 mesi di lavoro previsti per l’adeguamento della Tangenziale, è possibile che questo lotto diventi il vero collo di bottiglia per la messa in servizio di tutta l’Autostrada.

 

Sin qui tutto sembrerebbe chiaro. Ciò che invece rimane ancora avvolto nella nebbia è il nodo della gratuità della ex-Tangenziale.

 

Il Concessionario non ha infatti ancora presentato il progetto definitivo del sistema automatico di esazione dei pedaggi, il mitico Free-Flow, né risulta che sul tema della gratuità siano stati sottoscritti documenti ufficiali da parte dei protagonisti: MASE, Regione Piemonte e Concessionario.

 

È pur vero che in alcune occasioni è stato affermato che non sarà preteso pedaggio per chi entra allo svincolo di Castagnito ed esce in uno degli svincoli compresi tra Alba est e Roddi. Come pure da tempo viene detto che i residenti nell’area dell’ASL CN2 non pagheranno pedaggio se si recano in Ospedale, ma non risulta che i protagonisti abbiano messo nero su bianco qualsivoglia accordo. Come non è stato pure chiarito se saranno esentati anche medici e infermieri, fornitori, pazienti e parenti provenienti da altre ASL, come sarebbe opportuno fare.

 

In risposta a questo profluvio a vuoto di parole e di promesse, l’Osservatorio ha formalizzato nelle sue Osservazioni al progetto di Adeguamento della Tangenziale la propria proposta, avanzata da tempo, di gratuità del tratto da Castagnito a Cherasco per tutti i veicoli che si muovono al suo interno. Proposta semplice, chiara, che ha il preciso obiettivo di far convergere sulla nuova infrastruttura la maggior parte del traffico che soffoca le strade locali, evitando di investire i 15 ml di € del sistema Free Flow.

 

Come già scrivemmo un paio di mesi fa, i portali elettronici registrano i passaggi e chi è dotato di mezzi elettronici di pagamento (Telepass o altro) riceve automaticamente l’addebito, chi invece paga in contanti, deve pagare entro 15 giorni presso uno dei punti di assistenza stabiliti: chi non paga in tempo, secondo l’articolo 176 comma 11 e 21 del Codice della Strada incorre nella sanzione amministrativa da Euro 85 a Euro 338 rischiando anche la decurtazione di 2 punti della patente.

 

È a tutti nota l’avversione degli automobilisti a pagare un pedaggio, anche minimo, per di più macchinoso, per risparmiare solo pochi minuti di viaggio, soprattutto quando da anni sono abituati a utilizzare percorsi alternativi, comunque gratuiti. A maggior ragione se a controllare i loro movimenti sarà il Grande Fratello del Free-Flow. Lo Studio di Impatto Ambientale presentato dal Concessionario certifica infatti che il tratto da Cherasco a Roddi sarà percorso tra alcuni anni solo dal 35% dei veicoli che oggi percorrono la tangenziale. In altre parole certifica che il previsto completamento della A33 non porterà un grande miglioramento al traffico che congestiona la viabilità locale, nella fattispecie la SS231 e la SP7. Miglioramento invece che tutti si aspettano ben più incisivo.

 

È assolutamente sicuro che la città di Alba rimarrà il principale polo di attrazione del traffico che percorrerà l’A33 e che il completamento di questa non comporterà per gli albesi cambiamenti significativi all’attuale situazione. Al contrario, è probabile che in alcuni periodi dell’anno la viabilità cittadina peggiorerà a causa del traffico dei mezzi agricoli che, per quanto si sa, non otterranno l’autorizzazione ad utilizzare l’autostrada o otterranno una autorizzazione limitata.

 

In ultima analisi, ripetiamo, la gratuità del tratto Castagnito-Cherasco chiesta da anni dall’Osservatorio – che porterebbe ad aumentare il coefficiente di utilizzo del tratto del Lotto 2.6 in costruzione dal 35% ad almeno il 50% della sua capacità massima – è quindi l’unica proposta che dia un senso agli ingenti investimenti effettuati e che consenta di non annoverare l’Asti-Cuneo tra le tante opere mal congegnate di questo Paese. La gratuità, come proposta dall’Osservatorio e da larga parte dell’opinione pubblica, tiepidamente sostenuta dalla maggioranza dei Sindaci, costituisce il giusto riconoscimento alla pazienza dimostrata dai cittadini del territorio per i tanti anni persi dietro una chimera: di più, il minimo che i Comuni di Langhe e Roero, Alba e Bra in primo luogo, dovrebbero pretendere a ristoro della tangenziale, esistente da quarant’anni ed ora ceduta senza opere di compensazione.

 

Guido Chiesa, Cesare Cuniberto, Silvio Veglio per conto del Direttivo dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero