Alla Scuola forestale di Ormea Stefania Belmondo

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«Non mi piace raccontare cosa ho vinto, preferisco focalizzare l’attenzione su quanto mi ha insegnato lo sport. Si tratta di valori che fanno parte della vita in generale. Grazie allo sport ho girato il mondo, conosciuto persone e culture diverse. Ho imparato ad accettare la sconfitta e a non mollare mai. Ad assaporare l’inconfondibile sapore della conquista frutto solo delle proprie forze. A voi giovani dico che, anche quando le cose non vanno come vorreste, dovete comunque continuare a credere in voi stessi, a lavorare con impegno e costanza perché i risultati e le soddisfazioni, prima o poi, arrivano». Così l’ex fondista Stefania Belmondo, una delle atlete più titolate della storia della disciplina, rivolta ai giovani delle classi IV e V della Scuola forestale di Ormea, lunedì mattina 22 maggio, nella doppia veste di campionessa olimpica e Appuntato scelto QS nel Corpo dei Carabinieri Forestali di Cuneo. Un incontro che, per circa due ore, ha catalizzato l’attenzione degli studenti coinvolti nel ripercorrere la storia sportiva della campionessa dalle dieci medaglie olimpiche e tredici iridate, 24 vittore in gare di Coppa del Mondo, orgoglio tutto italiano. Dalle prime volte sugli sci rossi, di legno, costruiti dal papà sino all’ultima medaglia d’oro vinta ai XIX Giochi olimpici invernali di Salt Lake City 2002, nella 15 km a tecnica libera. Tante le domande dei ragazzi incuriositi dalle eccezionali esperienze vissute dalla Belmondo che, con grande disponibilità ed empatia, ha risposto regalando anche aneddoti poco noti al pubblico. Altrettanto interessante l’approfondimento offerto, insieme ai colleghi della stazione di Ceva, sul lavoro che la Belmondo ha intrapreso nel 1992 quando, proprio nell’anno in cui si apriva la possibilità anche alle donne sportive, entrò nel Corpo Forestale dello Stato. La Scuola forestale di Ormea, che per la prima volta ha aperto le proprie porte a un’atleta di livello così alto, coglie l’occasione per ringraziare Stefania Belmondo per la disponibilità e la semplicità con cui ha saputo raccontarsi, regalando agli studenti una lezione davvero speciale.