Home Attualità Il sostegno di Banca di Cherasco per l’ospedale di Verduno

Il sostegno di Banca di Cherasco per l’ospedale di Verduno

0
0

La collaborazione tra mondo privato e sanità pubblica ha permesso di realizzare un ospedale di eccellenza, anche attraverso una Fondazione che è diventata un modello a livello nazionale. La Fondazione Ospedale Alba-Bra onlus ha tra i suoi soci fondatori Banca di Cherasco, che da diversi anni si impegna per sostenere in tanti modi l’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno.
Ieri pomeriggio è stato inaugurato il nuovo auditorium dell’ospedale: una struttura da 160 posti, del valore di oltre 750 mila euro, realizzata con l’importante contributo di Banca di Cherasco, Fondazione Crc e della famiglia di Ferruccio Stroppiana (imprenditore e cavaliere del lavoro morto nel 2020).
Ma la Banca ha sostenuto il nuovo ospedale della provincia di Cuneo in tante iniziative: come il progetto lanciato nel 2019 “adotta uno specializzando” (per cui l’Istituto di Credito Cooperativo paga lo stipendio di una dottoressa che lavora nel reparto di Pediatria), la raccolta fondi a favore della Fondazione attraverso il 5 per mille, il contributo erogato dalla Bcc per la cappella dell’ospedale e ancora l’adesione al convegno “Medicina delle relazioni: la spiritualità nella cura” in programma il prossimo 5 maggio proprio nel nuovo auditorium.
Ieri è stata anche l’occasione per ripercorrere i 15 anni della Fondazione Ospedale Alba-Bra onlus: nata il 28 marzo 2008, ha raccolto oltre 25 milioni di euro di fondi per garantire servizi e strutture all’avanguardia nel nuovo ospedale. Una raccolta che è passata dai milioni di euro di grandi aziende – tra cui anche Banca di Cherasco – e cittadini, fino ai 3,31 euro donati da un bimbo dell’asilo Miroglio, che consegnò una busta alle maestre con la paghetta che gli aveva dato il nonno per averlo aiutato nei lavori dell’orto.
Ospite d’onore dell’inaugurazione è stato il filosofo e docente universitario Umberto Galimberti, che ha tenuto una lectio magistralis sulla “Medicina nell’età della tecnica”, riflettendo sul rapporto tra umanizzazione delle cure e tecnologia, organismo e corpo, medicina e malattia. E spiegando la differenza tra procurare farmaci e terapie e curare i pazienti in modo responsabile, consapevole, compassionevole.

Sempre ieri sono state inaugurate una piazzetta davanti all’auditorium, intitolata al notaio albese Vincenzo Toppino, e due pensiline del bus realizzate con il contributo dei Comuni di Alba e Bra.
Al termine della lectio magistralis del filosofo, sono state consegnate targhe di ringraziamento al presidente di Banca di Cherasco Giovanni Claudio Olivero, al presidente di Fondazione Crc Ezio Raviola e a Stefania Stroppiana, oltre a primari dell’ospedale e Sindaci del territorio: tutti hanno aiutato in questi 15 anni una Fondazione che è diventata un modello da copiare per realizzare sinergie vincenti tra la capacità privata di fundraising e una sanità pubblica a servizio dei pazienti.
Dice Giovanni Claudio Olivero, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco: “La salute di ognuno è un bene comune, come ci ha insegnato la pandemia. E proprio all’inizio del periodo Covid l’ospedale di Verduno è entrato in funzione. Anche una realtà del credito cooperativo come Banca di Cherasco ha contribuito a migliorare un servizio che dà risposte a necessità collettive: sostenere il territorio significa anche sostenere il servizio sanitario universale e pubblico. Lo abbiamo fatto in questi anni, e vogliamo continuare a farlo, reinterpretando in modo moderno i valori della cooperazione, basati su mutualismo e attenzione alla comunità”.