Montaldo Roero, ecco il “Canté j’euv” roerino, sabato sera in frazione San Rocco

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Torna il “Canté j’euv” tra le Rocche, a Montaldo Roero, con la regia della Pro Loco e del Comune. Si svolgerà sabato 1° aprile, dalle 19.30, nella piazza della frazione San Rocco.

Sarà un modo per rievocare il rito del “canté” o “questua delle uova”: usanza quaresimale che si svolgeva nelle comunità contadine di tutto il Piemonte meridionale, tra Langhe, Roero, Monferrato, Alessandrino e Acquese.

Ricorderemo che, per dare il benvenuto alla primavera, gruppetti di giovani, al ridestarsi della natura e del nuovo ciclo vitale, prendevano nottetempo la via delle colline e raggiungevano le aie delle cascine più lontane; qui si improvvisavano musici e cantori ed intonavano un canto sotto le finestre dei padroni di casa, aspettando che si destassero dal primo sonno per chiedere un dono in cambio dell’auspicio di nuova vita di cui erano portatori.

I contadini, spesso svegliati dall’abbaiar dei cani, scendevano nei cortili e donavano uova fresche o altri generi alimentari, che il gruppo di questuanti avrebbe conservato fino al lunedì dell’Angelo per preparare frittate durante la “merendina” di Pasquetta. Tutto questo era divenuto, nel tempo, la festa finale del “Canté j’euv Roero”: evento capace di arrivare sino a 25mila presenze nell’epoca d’oro, con tutte le necessità del caso, sino ad un punto di pausa e poi all’epoca della pandemia che aveva gettato un velo di silenzio sopra ogni cosa.

Da San Rocco di Montaldo, il Roero ha deciso -già dallo scorso anno- di rialzare la testa su questo fronte: ed eccoci allora all’evento-clou, che già lo scorso anno venne premiato da un grande afflusso di visitatori. Non mancheranno i tanti punti di ristoro curati dalle Pro Loco invitate per l’occasione, ciascuna con il proprio piatto tipico: da quella “di casa” (con ravioli e grigliata) a quelle di Castellinaldo d’Alba (“soma d’aj” con bagnetto), Pocapaglia (salsiccia di Bra e formaggio e torta di Nocciole con crema al Gianduia), Canale (friciule con salame e prosciutto arrosto), Guarene (polenta fritta con salsiccia e mix di formaggi), Sommariva Perno (fragole con cioccolato) e i gruppi Oma Roero (zuppa contadina), l’Acli di San Giuseppe di Sommariva (friciule dolci e salate), Corneliano d’Alba (porchetta), Priocca (fritto misto), Vezza d’Alba (carne cruda e bagnetto verde), San Giuseppe di Sommariva (hambuger) in un alternarsi di piatti più tradizionali ed altri “moderni” -ma sarà il pubblico a decidere, più che i puristi), e i produttori vinicoli roerini. Non potranno mancare i gruppi canterini, irrinunciabili elementi di questa ricorrenza. E ci mancherebbe altro.