Domenica 5 marzo i musei bovesani l’Atlante dei Suoni e la Città di Cumabò riaprono!

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Domani, domenica 5 marzo i musei bovesani L’Atlante dei Suoni e La Città di Cumabò (siti all’interno dell’ex Filanda Favole, via Moschetti 15, e gestiti dalla cooperativa “La Fabbrica dei Suoni”) tornano ad accogliere il pubblico dopo la chiusura invernale!

Per festeggiare la riapertura dei percorsi, la giornata sarà strutturata come segue:
– L’Atlante dei Suoni | consigliato per famiglie con bambini 8+ anni
– visita guidata ore 15:00: ingresso unico con prenotazione € 5,00
– durata visita: 75 minuti
– La Città di Cumabò | consigliato per famiglie con bambini 3/7 anni
– visita guidata ore 16:30: ingresso unico con prenotazione € 5,00
– durata visita: 75 minuti

Per le famiglie interessate ci sarà, inoltre, la possibilità di partecipare anche a un laboratorio gratuito alle 16,45, rivolto a bambini e ragazzi 6-11 anni con i genitori: “L’orchestra che non sapeva suonare”. Aiutiamo il direttore e la sua orchestra in un’impresa epica: raggiungere il bosco insuonato per ricostruire la bacchetta misteriosamente scomparsa e ritrovare l’armonia!

– ingresso gratuito con prenotazione
– durata laboratorio: circa 45 minuti

Possibilità di partecipare solo alla visita guidata, solo al laboratorio musicale, oppure prenotare i pacchetto “visita a L’Atlante dei Suoni + laboratorio”.

Maggiori informazioni e moduli di prenotazione sul sito www.lafabbricadeisuoni.it.

Fil rouge delle attività proposte è la musica come linguaggio universale, tema che permette – attraverso molteplici declinazioni – di giocare con la musica insieme agli altri, come modo per entrare in relazione, condividere emozioni, riconoscere l’altro e promuovere e incentivare l’ascolto reciproco, educando alla convivenza nel rispetto della bellezza delle culture nel mondo e delle diversità.

L’evento si inserisce nell’ambito del progetto “CI STIAMO DENTRO!”, sostenuto da Fondazione CRC attraverso il Bando “Cultura da vivere”: la riapertura permette ai musei di tornare a confermarsi – attraverso appuntamenti cadenzati – come luoghi di svago, divertimento, intrattenimento, approfondimento, crescita culturale ed educativa per il territorio e le famiglie.