Palleggiando con… Serena Alessandria

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Con la vittoria 3 a 1 contro il Certosa Pavia è terminato il girone di andata. Il bilancio della stagione è soddisfacente, nonostante il rimpianto per alcuni risultati negativi e soprattutto per l’incidente della capitana Ilaria Demichelis avvenuto proprio sul campo.
Il campionato riprenderà regolarmente il 4 febbraio dopo un periodo di riposo attivo con l’inserimento di due nuovi profili, entrambi classe 2001: Diletta Tommasin nel ruolo di “opposto” e Sofia Iani nel ruolo di “palleggiatrice”.
La squadra riparte con la volontà di giocare ogni partita come se fosse una finale, dando il massimo, per poi guardare la classifica convinti di fare bene nel girone di ritorno e contando sulla completa guarigione del capitano che, nonostante l’infortunio, sin dal secondo giorno di stop è stata vicinissima alla squadra presenziando agli allenamenti in palestra e sostenendola anche durante le partite con il ruolo di secondo allenatore.

ETA’: 18 anni
PROVENIENZA: Alba (mamma nigeriana, papà italiano)
RUOLO: Schiacciatrice

Da quanti anni giochi a pallavolo?
«Dalla seconda elementare».

Qual è il tuo piatto preferito per la giusta carica di energia?
«Un bel piatto di pasta al sugo, in generale prima dei match preferisco sempre la pasta che mi dà molta energia».

Qual è il tuo rito scaramantico?
«Prima di ogni partita ascolto sempre “Bohemian Rapsody” e utilizzo sempre lo stesso elastico».

Come esprimi al meglio la tua energia in campo?
«Cerco la coesione con le mie compagne, questo mi fa dare il 100%».

Chi viene a vederti alle partite?
«Sempre i miei genitori e mia nonna che è la mia più grande sostenitrice. Loro non mancano mai alle partite, sia quando giochiamo in casa che in trasferta».

La pallavolo ti porta a seguire un’alimentazione particolare?
«Sì, diciamo che cerco di seguire un’alimentazione sana, senza mangiare “cibo spazzatura”.
Mi concedo uno sgarro alla settimana, magari dopo la partita del sabato».

Hai un hobby preferito oltre alla pallavolo?
«Mi piace molto andare in bici, il percorso delle Langhe e delle colline merita».

Dove ti vedi tra 5 anni?
«Spero ancora in ambito pallavolistico, ma anche di aver aperto uno studio grafico. Attualmente studio quello».

Cosa ti aspetti da questa stagione, sei soddisfatta di com’è andata fin adesso?
«Sì, molto. Sicuramente in alcune partite potevamo fare meglio, ma c’è ancora l’opportunità di portare l’alto livello ad Alba».

È difficile conciliare gli impegni della squadra con quelli della famiglia o dello studio?
«No sinceramente no, è da quando avevo 13 anni che ho iniziato a giocare già in serie C e sono sempre riuscita ad organizzarmi».

Giocare a pallavolo era il sogno che avevi fin da bambina?
«Inizialmente no, prima ho provato altri sport come la ginnastica ritmica. La pallavolo è arrivata un po’ per caso».

Riesci a mantenere la concentrazione anche quando le persone urlano dagli spalti?
«Gli spettatori e il tifo in particolare sono di aiuto, ti invogliano a dare il meglio e ti danno carica».