Infernotto-Pedona s’ha da rifare, i bargesi non ci stanno: “Scelta ridicola, faremo controricorso”

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Il tema di dibattito del momento nel calcio regionale piemontese e, soprattutto, cuneese, è quello legato alla gara Infernotto-Pedona del girone C di Promozione, ormai trasformatasi in una vera e propria querelle.

Iniziata lo scorso 9 ottobre, la partita era infatti stata interrotta quando mancavano 35′, sul risultato di 1-0 per i padroni di casa, per impraticabilità del terreno di gioco. Anche il prosieguo, disputato lo scorso 19 ottobre, non è stato fortunato: l’Infernotto si è confermato sul campo, imponendosi 3-1, ma il direttore di gara ha “dimenticato” di espellere Romagnini, ammonito per la seconda volta dopo aver già ricevuto un giallo nella prima parte di match.

Su ricorso del Pedona, quindi, nel comunicato ufficiale diffuso ieri, il Giudice Sportivo ha deciso che la gara andrà ripetuta per intero (il 2 novembre alle 20.30), annullando il verdetto emerso dal campo nei due spezzoni.

La scelta, però, ha fatto esplodere la polemica in casa Infernotto, che, tramite le parole del Ds Paolo Coalova, ha voluto esprimere tutto il proprio malcontento. In primis, Coalova prova a riassumere cosa non convince i bargesi: “Vogliamo fare chiarezza su quanto accaduto, perchè ci sono degli elementi che non tornano. Come confermato anche dall’arbitro, la cosa assurda è che nessuno gli aveva consegnato un referto, che riportasse l’indicazione delle decisioni arbitrali prese nella prima parte di gara. Come si può parlare, quindi, di errore tecnico? Oltretutto, prima del recupero degli ultimi 35 minuti, noi avevamo chiesto indicazioni nel merito allo stesso arbitro, che ci aveva spiegato che, stando a quello che gli era stato detto, eventuali ammonizioni non sarebbero state accumulate con quelle comminate nella prima parte di gara, ma sarebbero servite solo per il Giudice Sportivo. Insomma, come se si trattasse, di fatto, di due partite diverse”.

E in questo, il dirigente biancorosso cita direttamente il regolamento LND, a suo dire ambiguo: “Noi ci siamo attenuti a quanto detto dall’arbitro, ma effettivamente anche il regolamento sulle partite interrotte e poi riprese non è chiaro. Si legge, infatti “v) le ammonizioni singole inflitte del direttore di gara nel corso della gara interrotta non vengono
prese in esame dagli organi disciplinari fino a quando non sia stata giocata anche la prosecuzione”. Vengono normati moltissimi punti, precisando ad esempio che un giocatore espulso nella prima parte non può essere schierato nuovamente, ma non viene fatta chiarezza sul merito delle ammonizioni, con questa frase che lascia spazio a mille interpretazioni. Lo stesso regolamento dice anche “a) la partita riprende esattamente dalla situazione di gioco che era in corso al momento della interruzione, come da referto del direttore di gara”. Ma se all’arbitro non è stato consegnato nessun referto, come poteva riprendere secondo quanto riportato sopra quel documento?”.

Ecco il perchè della rabbia bargese: “Riteniamo, quindi, che sia una scelta ridicola. In primis, perchè se non consenti all’arbitro di arbitrare nelle migliori condizioni, fornendogli la documentazione necessaria, non puoi accusarlo di errore tecnico. Oltretutto, vorrei che tutti avessero visto per cosa è stato ammonito Romagnini la seconda volta: sono certo che, se il direttore di gara avesse saputo che era già ammonito, non gli avrebbe mai sventolato un secondo cartellino giallo in faccia. In secondo luogo, perchè noi ne usciamo come se avessimo commesso un illecito sportivo: e quale sarebbe? Siamo davvero schifati, ma del resto le istituzioni sportive non sono che lo specchio di quelle del nostro Paese”.

Insomma, gli animi sono caldi: “Per noi è davvero una beffa. E la beffa delle beffe è il fatto che, pur essendo stata annullata la gara, Romagnini sarà comunque squalificato e salterà la prossima partita. Non solo perdiamo tre punti che avevamo conquistato sul campo, vincendo sia i primi 55 minuti per 1-0 che i successivi 35 per 2-1, ma non avremo a disposizione un giocatore. A questo punto, mettiamola così: se davvero la mancata espulsione ha inficiato il resto della gara, perchè non ripetiamo solo i 35 minuti che mancavano ancora? Sul Pedona non abbiamo niente da dire, perchè ovviamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino”.