Benarzole, la bandiera Riorda ai saluti: “Ringrazio la società, ma è ora di cambiare ambiente”

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Dopo l’addio di Porcaro è arrivato l’annuncio anche da parte dello storico Riorda: dopo sette anni lascia il Benarzole.

Una stagione particolare, difficile che ha creato più di qualche dubbio in tifosi e giocatori, questo ha portato ad alcuni addii.

Il primo è stato il capitano Arturo Porcaro che ha salutato solamente ieri il “suo” Benarzole e quest’oggi tocca a Riorda. Storico difensore della squadra narzolese, arrivato a 17 anni che è cresciuto con questa maglia addosso.

È intervenuto ai nostri microfoni per parlare del suo percorso al Benarzole e dei motivi del suo addio.

Guglielmo, quale sarà il tuo futuro? Hai già preso una decisione definitiva? 

“Ho già parlato con la società, io sono a Narzole da 7 anni, sono arrivato con Arturo. Prima di andare da qualche parte ho preferito aspettare, per rispetto e perché loro sono stati una seconda casa per me.

Ora posso concentrarmi su altre squadre, ci siamo confrontati anche ultimamente e abbiamo preso la decisione di comune accordo di separarci. È una scelta sofferta credimi, qui lascio un pezzo di me ma è giunto il momento di cambiare aria.”

Cosa ti ha portato a prendere questa scelta? La retrocessione ti ha condizionato? 

“Giocando ho capito di essere arrivato al mio limite, ora ho 25 e sono arrivato quando ne avevo 17, ero un ragazzino e me ne vado da uomo. Ho fatto un ciclo di crescita importante, sia personalmente che calcisticamente parlando. Darei sempre tutto per la maglia che indosso, ora vorrei cercare un altro ambiente e trovarlo come è stato qui a Narzole.

È stata unannata difficile fin dall’inizio, la retrocessione non c’entra nulla con la mia decisione, infatti con la società avevamo già parlato prima: c’era questo pensiero da tempo. 

Mi dispiace molto essere retrocesso così, dopo 7 anni in cui non eravamo mai andati ai playout anzi, rischiando di giocarci i playoff. 

Non c’erano però più stimoli e presupposti per continuare l’avventura qui, al di là dei risultati sportivi. 

Prima con il covid poi questa stagione son stati quasi 5/6 anni in uno, tante emozioni diverse insieme, alcuni passi in avanti e troppi passi indietro. 

È stata veramente dura a livello morale e fisico, per questo ho anche bisogno di cambiare aria, son convinto di aver ancora tanto da dare. Lo dico con il cuore in mano: con il Narzole ho un legame molto importante e questo non sarà rescisso.”

Guglielmo, hai pensato di smettere dopo quest’esperienza a Narzole? 

“Dopo essere retrocesso volevo prendermi un po’ di tempo per me stesso, per pensare e parlare con la società. Non ho però mai pensato al ritiro, ora spero arrivino offerte da valutare ma prima ci tenevo a salutare questa squadra.

Ci siamo capiti e salutati nella migliore maniera possibile. Li ringrazio davvero molto perché mi son sentito capito in tutti i momenti del mio percorso.”

Qual è stato per te il momento migliore nel corso di questi 7 anni? Hai un ricordo particolare? 

“Il momento migliore a livello di prestazione è stata la stagione dei (quasi) playoff, sempre su a lottare con filotto di vittorie durante la stagione. 

Ad emozioni e risultati quell’anno è stato fondamentale ma i momenti migliori son stati il primo anno ed il secondo. Ero tanto giovane ma mi han subito capito ed accettato, mi hanno aiutato a crescere e lì avevo capito di essere arrivato in un posto di cuore.”

Hai conosciuto molte persone in questo tuo percorso, c’è qualcuno in particolare che vuoi ringraziare o salutare? 

“Ringrazio tutta la società a partire da Castellino, Dogliani ed il presidente Costamagna. I due dirigenti Aldo e Marasso che mi hanno aiutato a crescere molto a livello umano e non solo calcistico. Ringrazio la mia famiglia che mi è sempre stata vicina e tutti i miei compagni con cui ho legato, a cui ho dato tanto e da cui ho ricevuto tanto.”