Jacopo Mosca «Tanta bici ma anche cucina e… Ligabue»

Il 28enne della Trek-Segafredo, cresciuto nel Torinese ma nato a Savigliano, è uno dei tre ciclisti cuneesi al via di questo Giro

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Capacità di guidare la bici fuori dall’ordinario, tenacia e simpatia. È l’identikit di Jacopo Mosca, uno dei tre cu­neesi al via del Giro 2022. Il ciclista del team Trek-Segafredo, in realtà, è cre­sciuto a Osasco, nel To­rinese, ma essendo na­to a Savigliano correrà la “Sanremo-Cuneo” come un atleta di casa, o quasi.

Jacopo Mosca, il suo ricordo più bello al Giro?

«Il Giro 2020 con la 20esima tappa, la “Alba-Sestriere”, che passò pro­prio nel paese in cui sono cresciuto, Osasco. Lun­go le strade c’erano tutti i miei concittadini. Mi ven­gono ancora i brividi».

Il suo percorso preferito – in provincia di Cuneo – per allenarsi?

«Da quando non abito più a Osasco capito di rado nel Cu­neese. Ogni tan­to, comunque, pedalo in Valle Po».

Il suo luogo del cuore nella Gran­da?
«Savigliano, la cit­tà in cui sono nato».

Nel tempo libero?
«Mi piace cucinare, cimentarmi in nuove creazioni. E poi mi diverto a mettere a punto la bicicletta…».

Momento goloso. Cosa mangia e cosa beve?
«Il mio cibo preferito è la carne rossa: una bella bistecca al sangue è il top! Cosa bevo? Non sono un intenditore di vini – anzi, non ci capisco davvero nulla – ma, se devo scegliere, dico vino rosso».

La musica preferita?

«Quella di Ligabue: mi piace tutto il suo repertorio».

Il motto preferito?
«È in piemontese ed è un invito… a pungersi con le ortiche! (ride, nda)».

La pazzia più grande che ha fatto nella vita?
«Ne ho fatte troppe, in bi­ci, quando ero piccolo. Me­­glio non dirle per non dare il brutto esempio…».

La cosa più emozionante che le è successa finora?
«Il mio primo Giro, nel 2018».

Un consiglio a chi sogna di diventare come lei?
«Mai smettere di inseguire i propri sogni. E impegnarsi sempre al massimo in quello che si fa».