La Cardiologia del S. Croce e Carle sbarca in America

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La Cardiologia del S. Croce e Carle è stata coinvolta attivamente al settantunesimo congresso internazionale dell’American College of Cardiology, la più importante società scientifica americana di cardiologia che vanta oltre 54000 iscritti. Il suo congresso che si svolge annualmente, rappresenta uno degli appuntamenti di massimo livello della cardiologia mondiale.

Roberta Rossini, Direttrice della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, il 2 aprile ha rappresentato la Cardiologia cuneese al congresso d’oltreoceano, che quest’anno si è tenuto a Washington. E’ stata infatti invitata come membro della faculty di esperti internazionali per confrontarsi e discutere sulle ultime novità riguardanti il trattamento delle patologie cardiovascolari ed in particolare di terapie antiaggreganti nei pazienti con cardiopatia ischemica.

L’intervento della dott.ssa Rossini è stato incentrato sulla gestione farmacologica dei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica e candidati ad un intervento di chirurgia non cardiaca, con particolare riferimento a farmaci antitrombotici.

“Far parte della faculty ad un congresso così prestigioso – spiega Rossini – è certamente un’importante opportunità e motivo di orgoglio per la cardiologia che dirigo e per tutta la Azienda.”

La dott.ssa Rossini è considerata un’esperta sul tema, ed ha svolto una relazione sulle ultime evidenze scientifiche relative ai farmaci antiaggreganti somministrati per via endovenosa, che garantiscono un’azione più rapida ed efficace rispetto ai farmaci somministrati per via orale.

Il trattamento della cardiopatia ischemica mediante angioplastica coronarica rappresenta ancora oggi uno dei trattamenti di scelta, il trattamento di scelta nel caso di infarto miocardico acuto e viene routinariamente eseguito presso il laboratorio di cardiologia interventistica dell’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo, dove sono già disponibili tutti i farmaci e le tecnologie più moderne da utilizzare nel corso delle procedure interventistiche coronariche. Presso la cardiologia interventistica

si eseguono ogni anno oltre 1000 coronarografie e oltre 700 angioplastiche coronariche. Si eseguono anche procedure di interventistica strutturale come le l’impianto percutaneo di protesi valvolari aortiche, la correzione percutanea dell’insufficienza valvolare mitralica, e la chiusura percutanea dei forami ovali pervi.

“L’attività della Cardiologia interventistica cuneese, eccellenza del nostro Ospedale”, sottolinea la dott.ssa Rossini “è sempre stata garantita anche durante le lunghe fasi di pandemia. Nel 2021 il numero di angioplastiche coronariche è stato sovrapponibile a quello del 2019, nonostante le grandi difficoltà determinate dal Covid. Questo è stato possibile grazie alla dedizione e all’impegno costante di tutto il personale sanitario della Cardiologia”.

c.s.