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Trelilu: 18 album, 30 anni di carriera e risate a non finire

Bertu, Peru, Franco e Spiegazza hanno pubbicato “Lilumania”, la loro ultima fatica che propone tante canzoni nuove e le rivistazioni di quattro brani più classici

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La Sala Spumanti del­l’Istituto d’Is­tru­zio­ne Superiore Um­berto I di Alba. Una scenografia non casuale, lo scorso 19 novembre, per la presentazione ufficiale di “Lilumania”, il diciottesimo album dei Trelilu che li proietta numericamente nella maturità discografica annunciandone parimenti il trentennio di carriera. Un lavoro meditato e curato nei dettagli che spazza via il silenzio pandemico dell’ultimo anno e mezzo con undici inediti e quattro riarrangiamenti di vecchi classici, impreziositi dalle percussioni di Gilson Silveira, dal basso tuba di Gioele Barbero e dalla voce di Maria Teresa Milano. Ab­bia­mo incontrato Bertu, Franco, Peru e Spiegazza, da sempre amici della Rivista IDEA, a margine della presentazione albese del loro nuovo album.

Un cammino, o se preferite un “senté”, lungo trent’anni. Che effetto fa guardare indietro?

«Disa niente! Da un lato ci fa impressione, dall’altro ne siamo orgogliosi. Abbiamo a­vuto il privilegio di suonare su migliaia di palchi, grandi e piccoli, di incontrare artisti di fama nazionale, di far divertire due o tre generazioni mi­scelando dialetto e italiano, melodie e comicità, tradizione e innovazione. Crediamo nella spontaneità e ancora oggi ci divertiamo come se fosse la prima volta. La musica supera i confini, riempie i silenzi e avvicina le persone. Essere ormai entrati nel repertorio di corali e gruppi canori di tutto il Piemonte ci inorgoglisce e ci responsabilizza ed è forse la testimonianza più bella di come il piemontese, forse, non sia così da stigmatizzare come alcuni vorrebbero fare».

Un nuovo album che coincide con l’agognato ritorno in presenza dopo un anno e mezzo di silenzio forzato…
«È stato un periodo complicato per tutti. Chi, come noi, vive di incontri, contatti e spettacoli si è ritrovato sopraffatto da un senso di vuoto e di smarrimento. Il nuovo album ci ha consentito di lavorare a lungo sui dettagli (al punto da ricreare in studio un finto pubblico di sottofondo), ma ci ha permesso anche di esorcizzare la situazione con il singolo “Pan­devia”. Il cd che oggi teniamo in mano, però, non sarebbe mai nato senza il supporto di amici, sponsor privati e istituzioni bancarie come la Fon­dazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la Fon­dazione Cassa di Rispar­mio di Torino e la Banca Alpi Marittime. A tutti loro, dunque, la nostra più profonda riconoscenza… e ovviamente cd e Calendililu in omaggio!»

Stasera avete già intonato alcuni inediti di “Liluma­nia”. C’è un’ispirazione comune per i nuovi brani?
«In realtà non ce n’è una univoca per tutti, ma come da nostra tradizione esiste un repertorio comune da cui attingiamo che si chiama quotidianità. Siamo legati al territorio non in termini di vanto identitario, ma di episodi di vita. Raccontiamo ciò che vediamo con sguardo autoironico e spesso sono gli stessi ascoltatori che si identificano nelle nostre canzoni. A chi non è mai successo di avere tra le mani dei soldi falsi? Chi non è mai andato a vedere una partita di pallapugno? Quanti litigi di coppia nascono per le dimenticanze o le ossessioni legate alla raccolta differenziata? Ecco… queste sono le tematiche di “Lilumania”, a cui si aggiungono quattro rivisitazioni di brani più classici».

Insomma, in poche parole ci sono voluti trent’anni per farvi pubblicare un vinile…

«Proprio così, colpa degli alti costi di produzione e della scarsità di materie prime (scherzano, ndr). In effetti è la prima volta che scegliamo di realizzare un vinile e anche se siamo andati un po’ lunghi con le tempistiche, volevamo onorare il prodotto. Per la nostra generazione il vinile rappresenta ancora l’apice discografico da venerare e ascoltare. Il nuovo album e i trent’anni da festeggiare ci sembravano l’occasione giusta per tuffarci in questo mondo vintage che tutto sommato ci appartiene da sempre».

Parliamo di futuro. Come festeggerete i trent’anni di carriera?

«Ovviamente sul palco, per tre serate consecutive che di fatto inaugureranno la nuova tournée. Inizieremo proprio il 12 marzo alle 21 al Teatro Toselli a Cuneo (insieme a “Un sorriso per Giorgia”), quindi il 13 marzo sempre alle 21 saremo al Teatro Sociale di Alba e infine il 14 marzo alle 20,45 scenderemo al Teatro Alfieri di Torino. Tre date simboliche per tornare a “cicotare” in compagnia!»

BaNNER
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