Cuneo: a Scrittorincittà Maurizio Crosetti racconta la scomparsa di Maradona (FOTO)

Il giornalista de La Stampa, Lorenzo Boratto ha presentato a Scrittorincittà 2021 l’ultimo libro-inchiesta dell’inviato speciale di Repubblica, Maurizio Crosetti, su Diego Armando Maradona e la sua tragica morte

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L’opera è stata scritta direttamente da Buenos Aires, dove l’autore è stato catapultato da Repubblica (unico italiano), dopo la notizia shock della scomparsa del campione argentino, avvenuta lo scorso 25 novembre 2020 all’età di 60 anni. Il cuore dell’uomo che ha fatto sobbalzare i cuori di milioni di appassionati, l’uomo giudicato il più grande calciatore di tutti i tempi e conosciuto come il Pibe de oro, non batte più da allora.

Ma come è morto Maradona, e perché? Lo si poteva evitare? Tutto è stato fatto secondo le regole di scienza e coscienza? Queste sono solo alcune delle domande che si pone “Quando uccisero Maradona” (Piemme editore), questo il titolo dell’ultimo il libro-inchiesta di Maurizio Crosetti, torinese, scrittore e inviato speciale di Repubblica, che ha presentato giovedì 18 novembre a Cuneo all’interno della rassegna letteraria di Scrittorincittà 2021.

Al suo fianco Lorenzo Boratto, giornalista di cronaca e giudiziaria per La Stampa di Cuneo, con il quale l’autore ha offerto un dibattito aperto al pubblico sul personaggio Maradona, sull’ineguagliabile calciatore tanto amato anche in Italia e sulla sua morte “naturale fino a un certo punto”.

Non è facile parlare di calcio con profondità e stima emozionale, ma i due giornalisti, dal palco circondato dalla splendida cornice della sala San Giovanni, ci sono riusciti con successo. Crosetti ha cercato di dare un ordine al caos nei circa 40 giorni passati a Caracas ripercorrendo i luoghi della vita del campione argentino. Ma sulla fine del campione ancora tanti elementi che non tornano. il sessantesimo compleanno del campione, la misteriosa caduta, l’operazione al cervello, la clausura nella casa-prigione dove due medici lo hanno imbottito di psicofarmaci e abbandonato, fino alla drammatica morte per infarto il 25 novembre 2020.

Troppa gente orbitava intorno all’uomo e al suo patrimonio. Amici nemici, figli e figliastri, mogli e compagne. Poche cose sono chiare sul suo stato di salute: Diego Armando Maradona soffriva di problemi ai reni e di insufficienza cardiaca, di deterioramento neurologico e dipendenza da alcol: è morto per una crisi cardiaca due settimane dopo un’operazione per un ematoma subdurale alla testa. Era in convalescenza in una residenza privata, considerata successivamente inadeguata e carente, il tutto sotto la supervisione di un’equipe medica, guidata dal neurochirurgo Leopoldo Luque, finita sotto inchiesta.

Crosetti e Boratto hanno anche tracciato il profilo umano del Pibe, fatto di generosità, di altruismo, di genio, di sregolatezza, ma anche di cadute, di fragilità, di contraddizioni e di debolezze. Ne è uscito uno spaccato autentico e minuzioso della storia di un personaggio che ha scritto la pagina più lunga nella storia del calcio mondiale.

Maradona era, e rimarrà, un personaggio complesso. Questo libro cerca di raccogliere tutto ma, come ammette lo stesso autore: “le cose viste e sentite in Argentina erano troppe per un solo libro. Tutto parlava di Maradona e io mi sentivo come un bambino a Gardaland. Ho cercato di raccontare la misteriosa morte dell’uomo Maradona e ciò che ci gira intorno, ma è una fine che non finirà mai”.

Si parlerà sempre di lui e, sicuramente “si parlerà a lungo dell’inchiesta ancora aperta sulla morte – sottolinea Crosetti – sul perché vivesse in quella casa inadeguata con quel tipo di assistenza medica, su come verrà divisa l’eredità, su quanti figli e figliastri ci sono al mondo”. Tuttavia, con amarezza, una domanda rimane nell’aria: la sua morte poteva essere evitata?