“Nero d’inferno”

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(Mondadori, 19 euro)
Autore: Matteo Cavezzali

Inizio Novecento: un giovane romagnolo, Mario Buda, emigra in America, dove fa il calzolaio. In seguito alle leggi americane contro gli immigrati europei e all’esecuzione di Sacco e Vanzetti, mette la propria dimestichezza con gli esplosivi e la sua formazione anarchica al servizio di un piano criminale, rendendosi responsabile di un terribile attacco bomba a Wall Street, che condurrà alle prime leggi anti-terrorismo della Storia. C’è molto, moltissimo, nel libro di Matteo Cavezzali. C’è una pagina dimenticata della storia, il dolore e le difficoltà di chi emigra, il razzismo e la disperazione di chi lo subisce, la fascinazione per la violenza come strumento per combatterlo e molto altro ancora. Ma c’è (soprattutto e al di là del dato storico, politico e sociologico) un altro elemento che può affascinare qualsiasi lettore: la capacità del Male di celarsi anche negli uomini apparentemente più banali.

Articolo a cura di Biagio Fabrizio Carillo