Il volley regionale stoppato fino al 2021, coach Berra (Pgs El Gall): “Decisione giusta, ma sarà una stagione atipica”

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Andrea Berra

Dopo un lungo tira e molla, il volley regionale piemontese è stato forse il primo a tracciare una strada che verosimilmente sarà seguita anche da altri movimenti nelle prossime settimane: stop ad ogni attività ufficiale, con avvio dei diversi campionati solo ad inizio 2021 (nella migliore delle ipotesi).

Uno scenario che, chiaramente, ha prodotto conseguenze dirette soprattutto sulle realtà più “nobili”, che da settimane stavano portando avanti la preparazione in vista della nuova stagione. E’ il caso delle compagini di Serie C femminile, costrette a stoppare una programmazione iniziata a fine agosto.

“La scelta di fermare tutto era doverosa. – sottolinea Andrea Berra, coach del Pgs El Gall –  Nonostante la nostra voglia di continuare a fare ciò che ci piace, infatti, era evidente che c’erano delle situazioni che andavano tenute in considerazione, a partire dai tanti stop imposti dal Covid-19 alle squadre di pallavolo in tutta Italia. Noi non avevamo casi di positività e avremmo potuto continuare gli allenamenti, ma giustamente il nostro presidente ha scelto di prendersi un attimo di pausa per capire cosa ne sarà e riorganizzare le idee”.

La decisione della Fipav regionale di ripartire con il nuovo anno ha spiazzato forse un po’ tutti. Coach Berra, però, è in sintonia: “Non sono contrario alla decisione di ripartire nel 2021. Semmai, c’è da storcere il naso per i molti decreti che si stanno succedendo in queste settimane: a livello sportivo, andava forse presa una decisione più forte da subito, benché fosse una decisione difficile. Non ha avuto molto senso temporeggiare facendo delle distinzioni di categoria, che chiaramente non hanno nulla a che vedere con un virus “trasversale”. La Federazione, invece, credo che abbia fatto tutto il possibile, in uno scenario di difficile gestione”.

Di certo, la creazione di nuovi gironi ridotti e un campionato breve rischieranno di cambiare le carte in tavola: “Sarà una stagione particolare, in cui ci saranno dei vincitori non vincitori e dei perdenti non perdenti. Un girone a 6-7 squadre produrrà vittorie e sconfitte del tutto atipiche, molto diverse da quelle solite. La fase di preparazione, ad esempio, è saltata: tutti i programmi fatti in questi mesi non hanno più logica. Fermarsi per un mese significherebbe sostanzialmente ripartire da zero. Sarà fattibile? Lo vedremo. Le società si sono già fatte carico di importanti costi economici ed organizzativi, sarà dura. Di certo, se la Federazione ci dirà entro 10 giorni come sarà strutturato il nuovo campionato, avremo modo per riprogrammare con un po’ più di facilità”.