“Ecco cosa sono i test rapidi, a chi vengono effettuati e in che maniera”

Il Presidente della Regione Alberto Cirio e l'Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi hanno fatto il punto sull'uso dei tamponi rapidi, al via anche in Piemonte

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Pochi minuti fa, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, assieme all’Assessore alla Sanità Luigi Icardi, ha fatto il punto sull’uso dei test rapidi, reperibili da martedì 19 ottobre.

Da una decina di giorni, il Ministero della Salute ha validato a tutti gli effetti il tampone rapido, dando ad esso la stessa validità del tampone molecolare orofaringeo. Il test rapido detto anche antigenico, può essere processato in 15 minuti, e ne esistono di due tipologie: uno che si processa autonomamente da solo, ed un altro ha invece la necessità di un piccolo aggeggio per valutarli che viene dotato assieme. Se il caso analizzato risulta negativo al tampone antigenico rapido, allora questo assicura il via libera dalla quarantena considerando a tutti gli effetti la negatività al covid.

Viene ritenuto che questo nuovo test possa avere un margine di errore che varia dal 2 al 3%, ma solamente sul positivo. “Il test rapido è un vantaggio per i nostri laboratori – spiega Cirio-  perché sono tutti test che non analizza il laboratorio, e vanno ad alleggerire l’intero sistema”.

Il test rapido ha una doppia utenza, da una parte verrà effettuato in maniera pubblica, ed un altro in forma privata. In maniera pubblica verrà erogato gratuitamente attraverso il sistema sanitario Regionale alle scuole, alle Rsa e residenze per anziani, al pronto soccorso, agli uffici giudiziari alle forze dell’ordine ed alle prefetture.

Un discorso differenziato va però fatto per le Rsa, perchè è stato stabilito che tutto il personale e gli ospiti, vengano analizzati ogni 15 giorni a tappeto, sempre a spese della Regione.

L’uso privato è invece accessibile a chiunque, con una modalità di richiesta di tampone  in forma libera, senza richiesta  da parte del medico, e si potrà trovare nel laboratori pubblici o privati, nelle farmacie, presso i medici di famiglia.

Lo stato attualmente li sta comprando – riferisce il Presidente Cirio – e noi ne abbiamo chiesti 600.000. La Regione Pimonte però non ha atteso, e per non perdere tempo, nell’estate, assieme al Veneto ha istituito una gara ed abbiamo acquistato dei tamponi rapidi privatamente, acquistandone un milione. Di questo milione, 164.000, sono già in pancia al nostro sistema nazionale“.

La novità deriva anche dal fatto che questi test anti genici permettono una riduzione delle tempistiche della quarantena, portandole da quattordici a solamente dieci giorni.

L’assessore alla sanità, Luigi Icardi hacomunicato che è in atto un dialogo attivo con tutti i medici di base ed i pediatri per quanto riguarda le modalità di svolgimento dei tamponi e delle sedi, nella quale effettuarli. Al momento i medici possono già fare test a pagamento ed in maniera privata, ma si sta discutendo sul pagamento a carico del sistema nazionale.