Cuneo – Giovanni Panzera, completata la traversata degli Appennini in bici: “Un viaggio straordinario”

Il documentarista cuneese ha salutato amici e sponsor che lo hanno sostenuto in questa impresa di quasi 3 mila chilometri in un incontro all'Open Baladin di Cuneo

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Dopo quasi 3 mila chilometri percorsi, 92 salite affrontate ed oltre 58 mila metri di dislivello, Giovanni Panzera ha concluso la sua traversata degli Appennini, “Pedalando tra le aquile – Dall’Etna al Monviso”. Un viaggio, della durata di 35 giorni, realizzato in completa autonomia, trasportando tutto il materiale necessario in un carrellino attaccato alla bici, con la tenda e l’abbigliamento, ma anche l’attrezzatura per le riprese video che poi verranno raccolte in un documentario.

Intanto, a pochi giorni dal suo ritorno, Giovanni, documentarista e viaggiatore cuneese, ha voluto salutare tutti gli amici che a distanza lo hanno sostenuto e incoraggiato, nel corso di un incontro svolto nel pomeriggio di sabato 10 ottobre all’Open Baladin di Cuneo, uno degli sponsor della traversata (di cui la Rivista Idea è official media) insieme a Merlo Group, Thor, Punto Ciclo Conte e ANCoS di Confartigianato Cuneo. Con lui l’inseparabile fratello Teresio, che lo ha accompagnato anche in questa impresa, seguendolo a distanza, in auto.

“E’ stata dura, la fatica si è fatta sentire, ma è stato un viaggio straordinario, che valeva la pena fare – ha commentato Giovanni -. Ho scoperto posti dell’Italia davvero speciali e poco conosciuti e con orgoglio ho portato un po’ del territorio cuneese per il nostro Paese. La cosa più bella? La gente che ho incontrato. In questo anno così particolare, era giusto realizzare questa traversata lungo gli Appennini, la spina dorsale dell’Italia, concludendo sul Monviso, dove nasce il Po: un segno di rinascita per tutti”.

Presenti a salutare il ritorno di Giovanni tanti amici, tra cui l’assessore comunale Cristina Clerico, il presidente di Confcommercio Cuneo Luca Chiapella e il cavaliere Amilcare Merlo, fondatore e presidente della Merlo, che con il consueto entusiamo ha spinto Giovanni verso un’altra impresa: “Non c’è due senza tre, ti tocca studiare qualcos’altro!”.