Maurizio Marello in visita ai comuni alluvionati della Val Tanaro: “Abbiamo il dovere di aiutarli”

0
660

Ieri, lunedì 5 ottobre, il Consigliere regionale Maurizio Marello, insieme all’Onorevole Chiara Gribaudo, ha visitato i comuni dell’alta Valle Tanaro fortemente colpiti dall’alluvione di venerdì 2 e sabato 3 ottobre.

Accompagnato dal sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone ha visitato i locali della Caserma Militare “Galliano”, oggi adibita in parte a Scuola Forestale e i laboratori del Centro Formazione Professionale Cebano- Monregalese. Nell’area di via Bocca che include la scuola dell’Infanzia e la Primaria di Ceva, la furia del Tanaro ha trasportato legname e detriti, oltre ad una poltiglia fangosa che rende ulteriormente difficoltosi i lavori di sistemazione.

Se possibile è peggiore la situazione a Garessio dove, per la seconda volta in cinque anni dal passaggio alla nuova proprietà, l’azienda “Huverpharma” fa nuovamente i conti con l’alluvione e con il rischio concreto di bloccare per un mese la produzione. Le vie del centro storico, a ridosso del ponte “Generale Odasso”, sono state raggiunte da un cumulo di fango, detriti e legname e qui, la forza dell’acqua, ha provocato fortissimi danni alle botteghe artigiane e alle piccole imprese che vi hanno sede. A Ormea, come spiegato dal sindaco Giorgio Ferraris, cinque frazioni rimangono tuttora isolate, senza luce né acqua a causa di frane e smottamenti e trasportare medicine e generi alimentari di prima necessità agli abitanti non è cosa semplice.

«La Valle Tanaro, la Valle Vermenagna e le altre interessate devono essere aiutata», ha dichiarato in seguito Marello, «Provincia, regione e governo centrale hanno il dovere di intervenire, ciascuno per le proprie competenze, facendo in modo che l’opera di ricostruzione sia completa ed efficace. Ascoltare le difficoltà che incontrano le aziende del territorio colpite da questa tragedia, quali l’Huvepharma di Garessio e la Fassa Bortoli di Bagnasco, mi ha riportato alla mente la storia della Ferrero che si intrecciò con quella dell’alluvione ad Alba: in un momento storico così delicato per il mondo del lavoro non possiamo consentire che aziende attive e sane siano danneggiate dall’alluvione mettendo a rischio posti di lavoro».

«Ancora una volta la natura ci costringe a riprogettare e ripensare i nostri territori, anche dal punto di vista delle infrastrutture. Credo, ad esempio, che ripristinare una linea ferroviaria che colleghi facilmente Ormea a Ceva e al resto del Piemonte, possa essere una risorsa imprescindibile. Soprattutto in seguito a questa alluvione laddove i trasporti su ruote non hanno consentito di arrivare, i trasporti su ferro hanno sopperito molto bene».