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Quelle carriere cominciate assieme a IDEA

Una palestra per giovani cronisti che si sono affermati a livello nazionale. Ecco chi sono e che ricordo hanno della nostra rivista

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Nei suoi primi 35 an­ni di attività IDEA è sta­­ta “pa­le­stra” per un nu­trito gruppo di giovani cronisti alle prime armi con il giornalismo che, nel tempo, si sono affermati come giornalisti o scrittori a livello nazionale. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro un ricordo dell’esperienza come collaboratori del­­la nostra rivista. Aldo Caz­zullo (foto 1), editorialista del Corriere della Sera, ha dichiarato che non è «per nulla facile costruire da zero un’impresa editoriale con una così grande tenuta, specie in un periodo così difficile per l’editoria», sottolineando come il ricordo che più gli sta a cuore è quello legato «alla figura di Carlo Borsalino, per il suo entusiasmo e la voglia di fare che è riuscito a trasmettere ai figli». Cazzullo ha poi rimarcato come IDEA sia destinata a rivestire un ruolo chiave anche in futuro: «La rivista è stata la “voce narrante” del periodo in cui Lan­ga e l’Albese sono di­ventate aree a fortissima vocazione tu­ristica. Le auguro di proseguire su questa strada, con il suo peculiare stile caratterizzato anche dall’utilizzo di immagini molto suggestive, e di continuare a raccontare così bene il territorio, perché sia tra chi lo abita sia tra chi lo vive come turista c’è voglia di scoprire meglio quello spirito un po’ misterioso e un po’ magico che si respira tra le queste colline. IDEA non ha bisogno dei miei consigli, ma le suggerisco di continuare a difendere il “presidio” della pubblicità e di continuare a “impastare” gli articoli con storie e personaggi».
Silvia Truzzi (foto 2), giornalista de Il Fatto quotidiano: «Era il 1998 e c’erano ancora le lire e i telefoni pubblici. Iniziavo a capire che per mestiere avrei voluto scrivere. E su IDEA ho iniziato a muovere i primi, incertissimi, passi nel mondo del giornalismo, intervistando volti del mondo dello spettacolo e della cultura. Ringrazio la rivista per avermi dato la possibilità di imparare e soprattutto di sbagliare! E, allora, buon compleanno e tante buone… IDEE».
Stefano Agresti (foto 3), direttore di Calciomercato.com: «Por­go i miei migliori auguri a IDEA che è arrivata benissimo al traguardo dei 35 anni. Infatti, è ancora brillantissima e io sono orgoglioso di aver collaborato, seppure tanto tempo fa, con questa splendida rivista, perché i ricordi che mi legano sono meravigliosi e lo resteranno per sempre. Anche perché IDEA potrà continuare a lungo in tutto  il suo splendore in quanto punta su serietà e qualità e, alla fine, la qualità paga. Dun­que, appuntamento tra quin­dici an­ni per festeggiare il mezzo secolo!».
Chiara Prato (foto 4), giornalista del Tg2: «Ero una studentessa e desideravo molto poter scrivere: IDEA mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con quello che è poi diventato il mio me­stiere. Era bellissimo veder pub­blicato il mio nome a fianco dei testi che avevo curato. Ero orgogliosissima tanto che ho conservato tutti i numeri della rivista. Ricordo ancora l’intervista all’ex sciatore originario di Saluzzo Paolo De Chiesa; un’intervista che mi permise di approfondire questioni sportive che ancora non conoscevo. Auguro un futuro brillante a IDEA, anche perché, seppure il giornalismo sia profondamente cambiato, c’è sempre un gran bisogno di ricevere informazioni territoriali».
Alda Angrisani (foto 5), giornalista della Rai: «Il mio augurio va all’editore, a tutti i collaboratori e, soprattutto, ai lettori, che spero possano ancora continuare a leggere IDEA per moltissimi anni. Sono orgogliosa di questa rivista perché, tempo fa, ne ho fatto orgogliosamente parte».
Marco Bernardini (foto 6), giornalista sportivo: «Tre­nta­cin­que anni fa Carlo Borsalino ebbe una favolosa… IDEA. In questo mon­­do povero di idee, la rivista ha rappresentato e continua a rappresentare, utilizzando anche gli strumenti più innovativi, la voce di un’area, di una regione, di un Paese sano e buono che lavora, fa fatica e dove genialità e operosità vanno a braccetto. Per questo, sono orgoglioso di aver collaborato con IDEA e averla “frequentata” insieme al compianto Gaetano Scirea. Il fatto che stia proseguendo così bene nonostante le difficoltà dell’editoria, significa che quel­l’I­DEA era geniale. La festeggio volentieri facendo un brindisi con gli eccellenti vini piemontesi che mi faccio sempre arrivare in Toscana».