Asti Cuneo, “ancora 4 anni per completare l’autostrada” (GUARDA LE FOTO E LE INTERVISTE)

Il presidente Cirio: "Contiamo che entro l'estate possano riprendere i lavori"

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Questa mattina il presidente Alberto Cirio ha convocato la giunta regionale al Castello di Grinzane Cavour per discutere con Giovanni Quaglia e Bernardo Magrì, rappresentanti della la società concessionaria dell’Asti Cuneo, dei tempi e delle modalità per la ripresa dei lavori di completamento dell’autostrada.

Per vedere i cantieri, si dovrà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera con cui il Cipe, lo scorso 14 maggio, si è espresso favorevole alla realizzazione dell’opera con un meccanismo di cross financing – grazie alle entrate provenienti dalla proroga della concessione dell’autostrada Torino Milno. Il presidente Cirio ha ribadito il proprio impegno per chiedere al governo tempi certi: “chiederò al presidente Conte un incontro a Roma con una delegazione di amministratori cuneesi e astigiani per garantire le tempistiche dei passaggi richiesti. Contiamo che entro l’estate possano riprendere i lavori.”

Dal momento della pubblicazione della delibera del Cipe nella Gazzetta Ufficiale saranno necessari 2 anni e mezzo per completare il tronco da Verduno a Cantina di Roddi, “completamente autorizzato sotto il profilo dell esecutività“, e 4 anni per realizzare il tratto tra Verduno e Cherasco, ancora “in fase di progettazione preliminare.

“La provincia attende da tempo il completamento dell’autostrada. La mancanza di questa struttura costa al nostro sistema economico 100 miliardi di euro all’anno. L’obiettivo che dobbiamo avere è far partire i cantieri. Parallelamente apriremo col presidente Conte il tema delle opere complementari. Non bisogna ritardare di un minuto la partenza dei cantieri perché l’opera è vitale” ha detto Federico Borgna,  sindaco di Cuneo.

Nessun pedaggio previsto per coloro che si recheranno all’ospedale di Verduno, grazie all’impiego di una nuova tipologia di caselli autostradali: “il pedaggio continuerà a non esistere per le tratte già esistenti e per la strada verso l’ospedale” ha detto il presidente Cirio.

Rimane invece l’incognita delle opere complementari, 100 milioni richiesti e non previsti dal meccanismo di finanziamento approvato dal Cipe. Critico a tal proposito il consigliere regionale Maurizio Marello “Oggi la società non paga più nulla grazie al meccanismo di cross financing. Sarebbe giusto che tirasse fuori almeno i 100 milioni necessari per le opere complementari, che sono vitali per il territorio.”

Ad accogliere il presidente Cirio nel cortile del Castello un gruppo di attivisti dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero: “con un tunnel si avrebbe un minore impatto sul territorio. Noi siamo contrari a una soluzione di superficie, un progetto assurdo, senza il minimo rispetto per quel poco che rimane del territorio.”