Verzuolo, l’assessore Simona Olivero: “Una nuova socialità questa estate”

Il Comune sta pensando ad un nuovo modello del classico centro estivo per i ragazzi: "Cercheremo di far sì che i ragazzi possano continuare a divertirsi e stare con gli amici, rispettando le direttive"

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A pochi giorni dall’inizio della Fase 2 le incertezze e le domande sono ancora molte. Tra queste le più ricorrenti riguardano i bambini e i ragazzi. Le scuole si sono chiuse con le vacanze di Carnevale e ormai siamo quasi arrivati alle vacanze estive. Da molti anni nei mesi di giugno e luglio le attività e le proposte in questo periodo per questa fascia d’età erano numerose. E quest’anno? Che cosa si potrà fare? A Verzuolo il Comune sta cercando di rispondere a queste domande, reinventando completamente il volto del classico Estate Ragazzi.

Ecco le dichiarazioni a riguardo dell’assessore alle Politiche Giovanili Simona Olivero: “Prima di tutto si aspettano le direttive nazionali e regionali, poiché sicuramente la cosa più importante è tutelare la salute dei bambini e di tutti coloro che parteciperanno alla realizzazione di questo nuovo progetto. Ciò che più ci preme è riformulare, con attenzione e creatività, la fisionomia del classico «centro estivo» garantendo la sicurezza sotto ogni aspetto dei partecipanti, permettendo loro di divertirsi, stare con gli amici, giocare all’aria aperta e consentendo alle famiglie di vivere con serenità la propria routine lavorativa sapendo i propri figli nelle mani di figure responsabili e in spazi sicuri. Anche la Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia del 1989 dichiara che i bambini hanno diritto al gioco (art. 28), al divertimento e a dedicarsi alle attività che più gli piacciono (art. 31). L’emergenza sanitaria in corso ha limitato queste possibilità per questo motivo, quest’estate, cercheremo per quanto possibile ed in accordo con le direttive nazionali e regionali di realizzare le condizioni necessarie affinché i nostri ragazzi possano vivere pienamente questa nuova esperienza, rispettando le regole e abituandosi ad una nuova socialità, senza rinunciare mai alla bellezza dello stare insieme e al suono della risata di un amico”.