Crisi umanitarie a comando_5 marzo 2020

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La cosa più infame della guerra scatenata dall’occidente alla Siria sono le crisi umanitarie a comando: tutte le volte che l’Esercito arabo siriano strappa territori ai terroristi, e solo allora, si scoprono civili e soprattutto bambini da salvare con un “battage” giornalistico a tappeto, a cura della testata u­nica nazionale.

Al riguardo, consiglio la lettura del testo riportato in basso. So bene che qualcuno avrà iniziato a sbuffare: «Rieccolo, è proprio fissato!». Ebbene sì. Lo sono talmente che alla notizia del blasfemo attacco turco nella provincia di Idlib, in pieno territorio siriano, ho perso il sonno.

Mi sono tranquillizzato grazie alle notizie che, quando scrivo, danno in rotta gli ottomani, esercito della Nato che combatte al fianco dei tagliagole di Al Quaeda e dell’Isis.
Garantisco che, a brevissimo, smetterò di infastidire coloro i quali, fra i lettori di “IDEA”, non apprezzano la mia pervicace difesa, quasi “vox clamantis in de­ser­to”, di un popolo e di un Paese, con il proprio legittimo presidente, Bashar al-As­sad, vit­time di un’ingiustizia a­troce e insopportabile che grida vendetta e resterà nella storia.

Fra le infinite manipolazioni mediatiche relative alla Siria fatte impunemente circolare, una del­le più recenti è il video strappalacrime divulgato da Amnesty international e diffuso senza ve­rifiche dai mass media e sui “social” (non poteva mancare Saviano), con l’amorevole papà che rincuora la bimba impaurita degli scoppi delle bombe del nuovo Hitler di Damasco.

Roberta Rivolta ha scritto ai responsabili italiani di Amnesty. «Il video che riportate è stato pubblicato da un deputato del Governo turco (…) non tanto del Partito della giustizia e dello sviluppo come riferite voi, che dice poco, quanto del partito di Erdogan. Certo, non stupisce che tutti si preoccupino di tralasciare il dettaglio, mica che a un lettore venga il dubbio che forse il signor Meh­met Alğan non stia esattamente dalla parte dei buoni. Il testo che accompagna il video su Twitter dice più o meno: “Abdullah è un mio amico. È un padre di Idlib. Protegge la figlia insegnando che è un gioco, in modo che non abbia paura delle bombe e dei suoni degli aerei. In Siria l’umanità è stata sconfitta.

Abbiamo un forte dolore al cuore”. Beh, cara Amnesty, in Siria l’u­manità è sotto bombardamenti scatenati dal Governo di cui questo signore fa parte. I bombardamenti sono illegali e la presenza di truppe turche in Siria è illegale. Così come è illegale armare bande di terroristi e scatenarle contro la popolazione civile. Tutto questo lo sta facendo il Go­verno di cui questo signore è deputato. (…) O diamo ancora un peso alle parole, oppure stiamo giocando a fare i pagliacci, cara Amnesty. Mi domando come sia possibile che da nove anni i­gno­riate tutte le violazioni del diritto internazionale di cui si sono resi colpevoli i governi occidentali in Siria (e non solo), ormai ampiamente documentate. Mi domando come sia possibile che abbocchiate a tutte le campagne propagandistiche peggio orchestrate della storia, in cui l’o­pinione pubblica cade grazie all’“endorsement” vostro e delle organizzazioni vostre colleghe». Le lettera è molto lunga e interessante. Chi vuole, la trova integrale sul mio profilo Facebook.