Un Premio di Laurea dai Cavalieri di San Michele del Roero

Va a Ilaria Pontiglione da Pocapaglia: prosegue l’azione culturale dell’Ordine per i giovani “eccellenti”

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Pur con un buona parte di attività primaverile “congelata” dall’emergenza sanitaria (rinviata a data da destinarsi l’assemblea in programma per il prossimo 18 aprile, a Castagnito), l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero ha scelto comunque di dare un annuncio dai toni decisamente positivi: e che, a modo loro, guarda ai giovani, al futuro, e al territorio.

E’ stato infatti ufficializzato, in attesa di dare la giusta cornice premiale, l’esito finale del bando di concorso biennale di laurea: che da diversi anni è un fiore all’occhiello culturale per il sodalizio guidato dal Gran Maestro Carlo Rista, e che consiste in un bonus da mille euro  da attribuire ad un neo laureato roerino, redattore della miglior tesi di laurea specificamente incentrata su argomenti attinenti al territorio Roero sotto qualunque aspetto: storico, antropologico, geografico, artistico, socio-economico.

«Non si tratta di una borsa di studio – spiega Dante Faccenda, a capo della Commissione Cultura che coordina l’iniziativa – e ricordiamo infatti come l’Ordine ne assegni annualmente da venticinque a trenta, ad altrettanti studenti roerini delle scuole secondarie superiori. Piuttosto, questo è uno speciale riconoscimento al merito di chi ha prodotto un apprezzabile nuovo studio o ricerca, soprattutto se di prima mano, su aspetti del Roero non ancora del tutto o sufficientemente esplorati».

La kermesse era nata nel 2006: generando un patrimonio documentale di circa 20 tesi, tutte consultabili presso la biblioteca civica “Prof. Pietro Cauda” di Canale, che a suo tempo si era offerta di custodire questo significativo “corpus” culturale nella sua ampia sezione dedicata al territorio della Sinistra Tanaro.

«Il che – aggiunge Faccenda – costituisce già un discreto patrimonio culturale di sicuro riferimento, trattandosi di ricerche condotte sotto la guida e la supervisione di professori universitari e la definitiva approvazione da parte di una commissione accademica. Il ventaglio degli argomenti trattati è variegato, spaziando su storia, architettura, senso del paesaggio, processi di vinificazione, letteratura, finanza, turismo. E non mancano ricerche storico – giuridiche sull’istruzione come sui “bandi campestri” ed altro ancora».

Chi ha vinto, dunque, in questa edizione? Ilaria Pontiglione da Pocapaglia, fresca di alloro presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, e autrice di una tesi avente come titolo “Valutazione economica spazializzata del Paesaggio del Roero – Strumento per la gestione di scenari di sviluppo territoriale” presentata dalla neo dottoressa Ilaria Pontiglione di Pocapaglia.

A ruota, si è sistemato invece sulla piazza d’onore -lo diciamo, per dovere di cronaca e come giusto plauso- il “collega” Enrico Giacone da Montaldo Roero: che ha invece prodotto una tesi denominata “Il recupero del patrimonio immobiliare ferroviario dismesso lungo la linea ferroviaria Bra-Alba-Asti: rifunzionalizzare gli spazi nell’ottica di incentivo al turismo sostenibile”, che ha goduto del supporto anche di Roberto Cerrato, leader dell’associazione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e “padre” del riconoscimento Unesco della nostra bella terra.

La valutazione finale era stata compiuta, in modo molto approfondito, alla vigilia della serrata legata al Covid-19: in un lavoro di giudizio affatto semplice, essendo entrambi i lavori di brillante livello scientifico e culturale.

Questa la motivazione conclusiva, che ha registrato la vittoria della Pontiglione, così come espressa da Faccenda: «E’ pregevole l’originalità concettuale di questa tesi nell’assegnare al paesaggio del Roero il valore di “bene economico” motivando tale assunto con notevole capacità analitica. La documentata analisi di quali aree paesaggistiche del Roero siano più vocate ad un incremento economico e quali, invece, sarebbe opportuno riqualificare in funzione di un auspicabile marketing territoriale, rappresenta un apprezzato e stimolante contributo alla crescita del Roero».

Del resto, la sua opera aveva ottenuto come votazione in Ateneo il tanto ambito “110 con lode”: segno di come la Commissione Cultura, all’oscuro dei voti delle tesi presentate sino al momento della proclamazione, avesse visto giusto.

Paolo Destefanis