Coronavirus, un lettore si rivolge al sindaco di Cuneo: “Cosa ne è dei senzatetto?”

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO la lettera diretta al primo cittadino Federico Borgna

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Ho appena letto  sul Corriere della Sera di mercoledì scorso, alcune considerazione dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia riferite al provvedimento governativo contro il coronavirus che impone la chiusura di bar, biblioteche  e locali pubblici.  Mons. Nosiglia notava che sono “tutti luoghi dove i senza dimora trascorrono la loro giornata prima di tornare ai dormitori quando riaprono  per la notte. E’ evidente il paradosso: non si può invitare a restare nella propria abitazione coloro che di un’abitazione sono privi”.

Queste considerazioni mi hanno indotto a chiedermi che cosa ne è dei senzatetto che a Cuneo sono ospitati per la notte presso il dormitorio della Croce Rossa.  Mi risulta che siano poco meno di una trentina e che, non potendo  restare in sede durante il giorno,  siano costretti a passare il loro tempo in strada fino al tardo pomeriggio, quando il rifugio notturno riapre i battenti.

Questa condizione , ordinariamente già disagevole, in tempo di epidemia galoppante  e di assoluta necessità di limitare l’espansione del contagio , diventa ora drammatica e fonte di rischio sia per i senza dimora sia per gli altri cittadini.  

Sorge allora spontanea la domanda: che cosa fa l’Amministrazione comunale per fronteggiare questa situazione e per creare luoghi di accoglienza temporanea  nei quali queste persone possano sostare durante il giorno, magari potendo fruire di un pasto caldo ?

Sarebbe interessante sapere se l’ Amministrazione comunale intende assumere qualche  tempestiva  iniziativa che,  raccogliendo la collaborazione di enti e organizzazioni  del  volontariato cittadino – che certo non mancherebbe- ,  sia sostenuta con risorse adeguate alla necessità e all’urgenza di un doveroso intervento  a tutela della salute e della tranquillità di tutti i cittadini, con o senza dimora.    

Mi auguro di poter vedere al più presto una risposta, con fatti concreti.

Grazie.

Dario Chiapello