Aspettando Dialoghi Eula: le eccellenze del Made in Granda si confrontano a Villanova Mondovì (VIDEO)

Protagonisti della serata Bartolomeo Salomone, presidente della Ferrero, e Daniele Ferrero, numero 1 della Venchi Spa

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Villanova Mondovì teatro della settima edizione del Festival della buona politica con “Aspettando Dialoghi Eula”. Evento svoltosi nella Chiesa Santa Caterina di Villavecchia, nel borgo medievale.

Dopo un’ampia introduzione con i saluti istituzionali, Michele Pianetta (vicesindaco di Villanova Mondovì) presenta il moderatore della serata e di seguito gli ospiti.
Serata molto apprezzata come anche detto inizialmente: “ben vengano eventi come questi, i tanti sindaci danno spessore a eventi come questo”.
La parola chiave di questo festival dev’essere visione, come ripetuto più volte negli interventi introduttivi.

Ecco un resoconto degli interventi più importanti della serata in cui si è parlato di ambiente, mercato, strategie e tutto ciò che gira attorno ad un’azienda e al nostro paese.

Così Bartolomeo Salomone, presidente della Ferrero, dopo l’introduzione di Marco Castelnuovo: “Le aziende, soprattutto le multinazionali, devono essere attente e così saranno in grado di raccogliere i nuovi messaggi dal mondo. Stanno facendo presa i movimenti per l’ambiente, specie sui giovani che sono i consumatori del futuro. Sono fenomeni difficili da arginare, è meglio avvicinarsi. Avere un pianeta migliore, fa riflettere perché i comportamenti devono essere più virtuosi. C’è chi lo fa per convinzione c’è chi per vantaggio, per non essere catalogato male, è già qualcosa. Rispondere al bene dei consumatori“.

Secondo protagonista della serata, Daniele Ferrero, presidente della Venchi Spa: “Con Venchi si è deciso di andare su prodotti cuneesi, mentre tutte le altre multinazionali prima puntavano sul globale e poi sul locale. Mio padre ha dovuto poi inventare prodotti nuovi e diversi, era desideroso di trovare qualcosa di diverso ma devono essere altrettanto veri.

Tema cruciale per le grandi aziende, quello delle pubblicità: “La pubblicità non deve mai essere ingannevole, non deve “drogare” il prodotto. – l’analisi di Salomone –La lungimiranza sta nel vedere il prodotto nel lungo andare. Noi siamo in 92 paesi, con 25 stabilimenti nel mondo con 11 miliardi di fatturato annuale: bisogna crescere con la consapevolezza da dove vieni e da dove sei partito, questa è la chiave“.

Ferrero e Venchi, due grandi aziende simbolo di cosa significa “made in Italy: “Le nostre aziende sono italiane, fortemente italiane. – rivendica Daniele Ferrero –Ci amano molto più di come noi amiamo noi stessi, valori di bellezza, bontà e allegria esistono solo in Italia.
Se sei italiano sei fantastico, non europeo e non Piemonte perché aldilà dei confini nazionali non vengono riconosciute molto le regioni. Piano piano l’alimentare italiano è venuto fuori, il cioccolato non era visto come prodotto nostrano mentre ora si”.

In alcuni casi è una “zavorra” è essere italiani perché fatti e condizionamenti mettono in difficoltà sia il paese che le aziende, riconosciute anche per cose non vere. – sottolinea Salomone – Conoscevamo queste problematiche, che ci portano a correre con una palla al piede. Abbiamo perso con l’Italia in Europa, le svalutazioni competitive con i prodotti che all’estero costavano meno, ma abbiamo conquistato altri fattori. Sembrava che non fossimo arrivati pronti all’ingresso nell’Europa. Ora la Ferrero ha un progetto su tutti gli ambiti, quello sul packaging è quello più importante per via del valore Green“. D’altro canto Salomone ammette: “Abbiamo la capacità di essere piccoli imprenditori e in questo siamo i migliori. È un segnale di speranza vedere che c’è ancora chi ci crede dopo che il sistema, inconsapevolmente, ha condizionato pesantemente questo lavoro. Fare impresa è difficile, tante crisi finanziarie, il mondo è stato sconvolto ed un paese come l’Italia ha patito a differenza di altri. Noi siamo in grado di mettere in piedi grandi progetti, da lì a realizzarli è lunga ma adottando una startup può aiutare e potrebbe diventare la chiave per i progetti italiani, per condividere e far crescere la propria impresa“.

Cos’è l’innovazione in una società come Venchi?

E come sarà il futuro? Questo il confronto fra queste due realtà verso i prossimi 20 anni:

Fra le domande da parte del pubblico, particolarmente significativa quella di un 28enne italiano che vive in Inghilterra. Tornare o no in Italia? “In questo periodo direi di sì, per la situazione che c’è in Inghilterra anche qui manca la valorizzazione dei giovani. Noi tra l’altro siamo diventati il paese che accoglie molti cinesi, in Cina solo il 15% degli abitanti ha il passaporto ed ha la possibilità di viaggiare. Quando vengono in Italia, prediligono i piccoli borghi. – risponde Ferrero – Ora c’è la cultura del cibo in Italia e ad Alba vengono centinaia di turisti per mangiare, è diventata capitale dell’enogastronomia con 15 stellati“.

Presenti alla serata anche Michelangelo Turco il sindaco di Villanova Mondovì, Ezio Raviola vice presidente Fondazione CRC, Paolo Bongioanni consigliere della Regione Piemonte, Ferruccio Dardanello presidente della Camera di Commercio di Cuneo.
A seguire Mauro Bernardi il presidente della ATL di Cuneese, Paolo Blangetti il presidente della BCC di Pianfei e Rocca de’ Baldi, Luca Chiapella il presidente della Confcommercio Cuneo.