SPECIALE 2019 IN GRANDA – Cuneo, il bilancio di Borgna: “Anno complicato ma con buoni risultati raggiunti”

Il primo cittadino parla di un 2019 di lavoro intenso in una situazione difficile sotto tanti punti di vista. E auspica che il 2020 sia "l'anno della consapevolezza e della fiducia"

0
668

Lo sblocco dei fondi per i Piani Periferie, la battaglia per una più equa ripartizione delle risorse in arrivo dallo Stato, il problema infrastrutture, l’odio e l’intolleranza. In pillole, sono questi alcuni dei momenti più significativi del 2019 secondo il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia Federico Borgna, al quale abbiamo chiesto un bilancio dell’anno che sta per terminare.

Sindaco, cosa possiamo dire di questo 2019? Che anno è stato per Cuneo e, allargando il campo, per la Granda?

“È stato un anno di lavoro intenso in una situazione molto complicata da tanti punti di vista, che però ha visto tirar fuori alla Provincia di Cuneo, sia come amministrazione comunale che come insieme dei 250 Comuni, tutte le risorse che avevamo a disposizione. Oggi, in poco più di un mese e mezzo, sono arrivati quasi 200 ordini del giorno di singoli Comuni a sostegno dell’appello lanciato dalla Provincia per richiedere una più equa ripartizione dei fondi assegnati dallo Stato alla Granda. Credo che sia un risultato molto importante che è stato sentito forte e chiaro a livello governativo. Mi hanno già chiamato dal Gabinetto della Presidenza del Consiglio per avere informazioni dirette sulla situazione del territorio cuneese sia dal punto di vista delle infrastrutture che delle risorse che mancano per la manutenzione delle strade e delle scuole. C’è consapevolezza che si tratta di temi che vanno sbloccati e definiti rapidamente, quindi diciamo che un grande sforzo ha portato per ora alla premessa di un buon risultato. E poi la vittoria nella battaglia verso il Governo giallo-verde per lo sblocco dei fondi per i Piani Periferie, l’ottenimento – in questi ultimi giorni – dei 45 milioni di euro per la sistemazione dei ponti”.

Dopo le cose positive, quelle negative: c’è qualcosa che cancellerebbe in questo 2019?

“Nella vita non si cancella mai niente, perché tutto quello che ci succede fa parte della nostra storia, però avrei fatto volentieri a meno del clima d’odio che si è venuto a creare nel nostro Paese. Penso agli attacchi rivolti alla senatrice Liliana Segre, ai tanti atti di intolleranza e di indifferenza, al riproporsi di parole e ideologie che speravamo di aver definitivamente cancellato. Ecco, se proprio dovessi eliminare qualcosa sarebbe questo, perché non possiamo permetterci di dimenticare le nostre origini e i valori su cui si basa la nostra Costituzione, valori di rispetto, di libertà e di democrazia a cui bisogna guardare ogni giorno nella nostra vita quotidiana”.

Proiettandoci verso il 2020, quali sono gli obiettivi più importanti?

“Ci troviamo di fronte a sfide importanti. Pensiamo ai progetti inseriti nel Bando Periferie e in Agenda Urbana. Alcuni lavori sono già stati avviati, ma i più rilevanti partiranno nel 2020. Cantieri importanti che richiederanno sicuramente qualche sforzo in termini di pazienza, ma che cambieranno il volto della parte alta della città e daranno riposta alle esigenze sulla mobilità delle frazioni di oltre Stura e oltre Gesso. Tutti interventi per rendere la nostra città e le nostre frazioni più vivibili, con più spazi a disposizione per i bambini e per i loro genitori, per i giovani, per gli anziani, ma anche più accessibili, più sicure e più al passo con i tempi. Per una Cuneo più sostenibile e più green, con un nuovo, grande polmone verde al centro della città, con i 10 ettari di parco urbano in piazza d’Armi. Sarà un anno importante, con tanti progetti e tante sfide stimolanti, sicuramente ambiziose, che cercheremo di affrontare al meglio”.

Che città è, oggi, Cuneo? E come definirebbe il rapporto con i cuneesi?

“La nostra è una città ed in generale una Provincia viva. Abbiamo la fortuna di essere una comunità forte e coesa, stiamo crescendo in tutte le classifiche nazionali e tutti gli indicatori lo testimoniano. Però non dobbiamo mollare, il 2020 deve essere un anno di ulteriore investimento in termini di passione, di voglia di fare e di crescere, perché siamo un territorio che lo merita”.

Che augurio si sente di rivolgere ai cuneesi per queste feste e per il 2020?

“Che sia un anno di consapevolezza: di consapevolezza che siamo una terra forte, che ha tanto da dare e che ha tanti valori. A volte forse ne smarriamo la consapevolezza e rischiamo di chiuderci e di scoraggiarci. Stiamo diventando un punto di riferimento a livello nazionale, dobbiamo continuare a spingere perché abbiamo margini di crescita. Quindi, in una parola, fiducia, che poi è quello che spero di trovare sotto l’albero di Natale: sarebbe veramente un gran bel regalo!”.