“Arginare l’odio è sacrosanto, ma che senso ha una commissione?” Marco Racca si astiene in Consiglio Comunale

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO dal Consigliere Comunale saviglianese della Lega le motivazioni della sua astensione: "Una commissione pretestuosa che non risolve il problema"

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C’è qualcuno all’interno di questo Cons. Comunale che può non essere disgustato per gli insulti che qualcuno ha fatto nei confronti della Sig.ra Sen. Segre reduce dai campi di concentramento?
Credo proprio di NO.

Di fronte ad una persona di 80 anni che ha vissuto sulla propria pelle queste atrocità non si deve far altro che stare zitti e avere massimo rispetto perché insultare lei è peggio che insultare me dandomi del razzista, populista (anche se lo ritengo un complimento l’essere dalla parte del popolo), fascista, ecc ….. visto che io ho vissuto semplicemente a differenza di questa donna.

Archiviata questa partita che è molto semplice, il fatto che questa donna ha sofferto quello che ha sofferto non giustifica il fatto che politici italiani debbano votare la “commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”

Che cosa vuol dire? Che senso ha questa commissione?
Siamo sicuri che il miglior modo per arginare l’odio razziale sia l’istituzione di una commissione? perché è sempre pericoloso misurare le opinioni altrui con il righello del codice penale.
L’ombra del bavaglio si affaccia sempre quando si vuole recintare con il filo spinato la libertà di parola.

Nel “caso Segre” non v’è dubbio: si tratta di antisemitismo e, come tale, va perseguito. Ma, in tutti gli altri casi, chi deciderà se siamo di fronte a critiche legittime o a razzismo e istigazione all’odio?
Sia chiaro: arginare l’odio è sacrosanto, comprimere la libertà di espressione è diabolico.
Potremo ancora dire la nazionalità di chi commette reato o verremo bollati come seminatori di odio?

Salvini potrà ancora dire “prima gli italiani” o verrà additato come pericoloso razzista?
Questa commissione ha tante incognite, troppe.
E visto che i politici italiani non sono tutti come la Sig.ra Sen Segre, è facile immaginare che ci sia già qualcuno pronto a silenziare l’avversario con l’accusa infamante di razzismo.
Questo dibattito tra libertà di parola e sul confine tra critica legittima durerà ancora molto tempo.

Ma il razzismo non si ferma con le commissioni straordinarie ma con le idee, il confronto, la buona politica e la memoria senza strumentalizzare chi ha vissuto orrori come la Sig.ra Sen Segre. Per questi motivi il mio voto sarà di astensione.