Golf: a Cherasco le Pro-Am del Tartufo Bianco d’Alba

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Si sono aperte con il primo appuntamento delle 22ª Pro-Am del Tartufo Bianco d’Alba, le gare internazionali che vedranno il Golf Club Cherasco assoluto protagonista dell’autunno di Langhe, Roero e Monferrato: nella giornata di ieri, lunedì 9 settembre 2019, il green cheraschese ha visto 108 golfisti contendersi la vittoria (con la formula 18 buche medal, 2 risultati su 4) nell’evento offerto da Mondovicino Outlet Village, di proprietà della famiglia Caramelli, che vede in Luca Caramelli un golfista appassionato.

Ex aequo per il primo classificato tra i professionisti, che hanno visto primeggiare Federico Maccario e Alessandro Grammatica (68 colpi), con Emmanuele Lattanzi sulla terza piazza del podio (69 colpi).

Nella classifica a squadre, primo lordo per Pietro Ricci, Nicolò Colombo, Fabio Lerede e Flavio Creola (133 colpi). Primo netto per Giulio Torchio, Giulio Giubbilei, Franco Robaldo e Stefano De Marco (125 colpi), seguiti da Emanuele Bianco, Patrizio Bauducco, Fabio Vido e Gerardo Ramundo (127 colpi), quindi terzo netto per Federico Maccario, Enzo Milan, Goffredo Formato e Lorenzo De Carli (127 colpi) e ancora Andrea Guazzoni, Vittoria Tattanelli, Giuliana Panzani ed Emanuele Mossa (128 colpi).

“Le Gare del Tartufo Bianco d’Alba sono un appuntamento tradizionale per gli appassionati del golf e del gusto, che ci raggiungono da tutta l’Italia e dall’estero: un evento prestigioso a livello sportivo e gastronomico, grazie alla preziosa collaborazione con l’Ente Fiera d’Alba e Cherasco Eventi – afferma Giovanni Botta, presidente dell’ASD Golf Club Cherasco –. Il profumo e il sapore del Tartufo Bianco d’Alba sono, da sempre, protagonisti dell’immaginario comune per via delle proprietà, quasi mistiche, citate in numerosi testi storici, gastronomici e filosofici dell’antichità. Il Conte Camillo Benso di Cavour, nelle sue iniziative politiche, ricorse anche al Tartufo Bianco d’Alba come mezzo diplomatico; Gioachino Rossini lo definì «il Mozart dei funghi», mentre Lord Byron ne teneva uno sul proprio scrittoio per far sì che il profumo sollecitasse la sua creatività; Alexandre Dumas lo definì il Sancta Sanctorum della tavola. Ecco perché noi mettiamo in palio pregiati esemplari di Tartufo Bianco d’Alba per i golfisti più bravi”.

E a proposito di tartufo, queste le parole del presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Liliana Allena: “L’89ª edizione della Fiera del Tartufo sarà dedicata al cane da tartufo, il mitico tabui, vera e propria istituzione locale che, grazie al suo fiuto e all’esperta guida del trifolau, ogni autunno ci regala l’«oro bianco» di Langhe, Roero e Monferrato. Mai come quest’anno, la Fiera vuole essere un grande evento di territorio, un contenitore in grado di promuovere le tante iniziative locali, valorizzando le eccellenze di un paesaggio riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Eccellenze fra le quali, di diritto, entrano Le Gare del Tartufo e il Golf Club Cherasco, che uniscono lo sport all’aria aperta con la bellezza paesaggistica”.

Così, il Tuber Magnatum Pico ha contribuito a rendere noto il territorio agli stranieri, diventando una delle chiavi di successo anche delle gare che si disputano sul green nel cuore delle Langhe e che accolgono oltre 2 mila giocatori, di cui moltissimi professionisti, provenienti da tutta Europa e oltre. Le richieste di iscrizione alle prestigiose Gare del Tartufo Bianco d’Alba (il cui calendario si protrarrà quest’anno dal 9 settembre al 7 novembre) arrivano da un numero sempre maggiore di giocatori che, in nome del gusto inebriante e afrodisiaco del tartufo, si innamorano della formula di gioco offerta dal campo cheraschese, che prevede oltre 10 kg di pregiato tartufo bianco d’Alba offerto in oltre un mese e mezzo di gare di altissimo livello.

Di fondamentale importanza è la partecipazione di grandi marchi partner che accompagnano e danno risalto alle Gare del Tartufo Bianco d’Alba, usufruendo dei canali privilegiati di visibilità anche fuori dal territorio, ma soprattutto ribadendo la profonda connessione tra il territorio e la sua struttura imprenditoriale, che sempre di più trova sul green la possibilità di intraprendere relazioni di business.