Frabosa Sottana: Faustino Coppi conquista il pubblico del Gala Palace (FOTO E VIDEO)

Ieri sera, il figlio del campionissimo ha ripercorso le più epiche imprese del padre insieme al giornalista Paolo Viberti.

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Ieri sera, al Gala Palace di Frabosa Sottana, in occasione del centenario dalla nascita del Campionissimo, la Pro Loco, ha organizzato una serata dedicata all’Airone con Faustino Coppi, che ha raccontato la vita di suo padre, ripercorrendo le sue più epiche imprese insieme al giornalista e storico Paolo Viberti.

Una serata emozionante per ricordare Fausto Coppi non solo come campione del ciclismo, ma soprattutto come uomo: dagli esordi, all’incontro con Giulia Occhini, ribattezzata poi “la dama bianca”, l’assurdo processo e le difficoltà dell’Italia di quegli anni che non accettava che due persone già sposate potessero innamorarsi, fino alla inaspettata e prematura morte avvenuta nel 1960, per aver contratto la malaria dopo un viaggio in Africa.

 

Faustino Coppi, come ha raccontato, è nato in Argentina, a Buenos Aires, per poter avere il cognome “Coppi”; in Italia, infatti, non solo non sarebbe stato possibile, ma addirittura avrebbe avuto il cognome del primo marito della madre.

Coppi muore presso l’Ospedale di Tortona, dopo aver contratto la malaria, lasciando un grande vuoto e molti interrogativi. Ieri sera, Paolo Viberti, ha provato a spiegare il perché egli avesse rifiutato di prendere il chinino durante la battuta di caccia in Africa e perché i medici non diagnosticarono in tempo la patologia.

Il Campionissimo muore quando il figlio ha circa quattro anni, ma gli ha già insegnato ad andare in bicicletta ed è riuscito a farsi ricordare come un padre affettuoso e premuroso, come ci racconta nella video intervista.

Dopo tanti anni colpisce ancora il grande affetto che il pubblico dimostra nei confronti di Coppi, “uno sportivo di cui non ho mai sentito dire una parola negativa” ha spiegato Paolo Viberti.

Una serata che ha fatto luce anche su interessanti episodi di vita privata, forse meno conosciuti rispetto alle grandi imprese ciclistiche, come l’incontro con Giulia, che Faustino Coppi descrive così:«Mia mamma mi raccontò che gli chiese un autografo e lui le rispose di rivolgersi al suo segretario. Lei allora replicò: “Se avessi voluto l’autografo del suo segretario l’avrei chiesto a lui”.»

In molti hanno domandato a Faustino se e quanto gli sia pesato avere un cognome come il suo e lui ha chiarito che non è mai stato un onere, al contrario, un grande motivo di orgoglio, come vivere ancora nella stessa casa dei genitori a Novi Ligure e aver mantenuto lo stesso numero telefonico di allora.