Grande commozione, in Bra, per l’improvvisa scomparsa di Giulio Ometto

Era Cavaliere e presidente (dal 1983) della Fondazione Accorsi-Ometto. Si era trasferito all'ombra della Zizzola, dove aveva frequentato le scuole Elementari e Medie. Il sindaco Fogliato: "Con la sua morte, che in città aveva trascorso infanzia e adolescenza, scompare una figura centrale della cultura antiquariale piemontese"

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Giulio Ometto

​Ha destato grande commozione, in Bra, la notizia ​dell’improvvisa scomparsa di Giulio Ometto (spentosi ieri a Torino ndr).

Nato a Legnago (Vr) nel 1942, era Cavaliere e presidente (dal 1983) della Fondazione Accorsi-Ometto. Si era trasferito all’ombra della Zizzola, dove aveva frequentato le scuole Elementari e Medie. Grande appassionato d’arte (nonostante la sua formazione tecnica, alle Superiori), da giovane divenne collaboratore dell’antiquario torinese Pietro Accorsi, conosciuto nel 1963 durante una mostra sul Barocco piemontese.

Lascia il fratello Narciso, cognate, cognati, i nipoti Ometto, Burdese e Torto con le famiglie, amici e collaboratori della Fondazione. La camera ardente sarà aperta domani alla Fondazione Accorsi-Ometto, in via Po 55 a Torino, dalle 11 alle 19. Funerali venerdì alle ore 9 nella parrocchia torinese della SS Annunziata. La salma sarà accolta nel cimitero di Bra alle 11,30. Domani sera, nella chiesa braidese dei Battuti Bianchi, la recita del Rosario.

Con la morte di Giulio Ometto, che a Bra aveva trascorso infanzia e adolescenza, scompare una figura centrale della cultura antiquariale piemontese. Alla morte di Pietro Accorsi fu lui a predisporre, allestire e animare con apprezzate mostre, il museo di via Po che prende il nome dell’antiquario torinese e tramanda ai contemporanei e ai posteri il gusto per il bello, il suo gusto e da oggi quello di Giulio Ometto” è il ricordo del sindaco di Bra, Gianni Fogliato.