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Cinque anni fa il Cuneo Femminile volava in Serie A. L’ex Presidente Callipo: “Ricordi indelebili”

Un gol di Carola Librandi regalò la promozione alle biancorosse ma da allora molte cose sono cambiate: "Eravamo quelle belle e brave di cui andare fieri, ma nessun aiuto tangibile"

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Era il 4 maggio 2014 ed il triplice fischio dell’arbitro sanciva la fine delle ostilità al “Parco della Gioventù”: Cuneo Femminile vs Luserna 1-0 e biancorosse in Serie A.

Sembra passato un secolo da quel giorno dove Carola Librandi regalò, con uno splendido gol, l’accesso alla massima serie alla compagine di patron Eva Callipo. Una storica promozione che ora vive nelle menti di appassionati di calcio in rosa, quei “pochi” che all’epoca erano su un carro ora molto affollato.

Il calcio femminile, infatti, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e con l’avvento delle società professionistiche il livello è cresciuto a dismisura, così come gli investimenti. In provincia di Cuneo, però, il trend è negativo e nessuna squadra della “Granda” è più nei campionati nazionali.

Ricordiamo quei momenti e parliamo della situazione attuale con Eva Callipo, ex Presidente biancorosso ed ora responsabile del settore femminile a Fossano.

Eva, quattro anni fa la storica promozione in Serie A del Cuneo Femminile, che ricordi ti porti di quel giorno?

Resterà per sempre un ricordo indelebile anche perchè in quel giorno si è compiuta un’autentica impresa. Ricordo i preparativi dei tifosi a partite dalla mattina per addobbare la tribuna con palloncini e fumogeni. Una vittoria meritata per una squadra che era stata in vetta alla classifica per tutto il campionato”.

Si è fatto un pezzo di storia bissata due anni dopo con il ritorno nella massima serie: cosa non ha permesso al Cuneo Femminile di continuare la propria strada?

“Dopo la retrocessione l’anno successivo siamo subito riuscite a vincere nuovamente il campionato tornando in Serie A. In quell’occasione ci salvammo addirittura evitando in play out. Purtroppo in quella stagione alcuni sponsor vennero meno, e colgo ancora l’occasione per ringraziare chi, invece, è stato vicino a noi fino alla fine, e con essi la possibilità di costruire una squadra all’altezza della massima serie. Come dissi alla conferenza stampa, organizzata dopo la cessione del titolo alla Juventus, purtroppo siamo sempre state considerate belle, brave e buone, guardate sì con orgoglio ma snobbate da chi avrebbe dovuto e potuto aiutare una realtà così importante a Cuneo. Questo è il mio grosso rammarico vedendo anche come certe discipline, invece, vengano supportate nel nostro capoluogo di provincia: all’epoca eravamo il fiore all’occhiello della città e siamo rimaste sole nei momenti difficili”.

Il calcio femminile sta esplodendo ma in provincia di Cuneo non ci sono più squadre nei campionati nazionali: come mai questo trend negativo?

“Sinceramente in provincia c’è sempre stata la tendenza da parte delle società di curare il proprio orticello. Questa è sempre stata una grossa pecca perché, a mio avviso, una collaborazione con le squadre del territorio quando il Cuneo era in Serie A avrebbe potuto far crescere ulteriormente il movimento. Ad oggi, sparito il Cuneo e con il Musiello Saluzzo che ha deciso di rinunciare al campionato e di retrocedersi in Eccellenza, troviamo solo realtà che hanno la forza di andare avanti ma senza poter spiccare. Questo, forse, sarebbe nuovamente un momento buono per sedersi a tavolino e creare una coesione tra le società per creare qualcosa di importante”.

Nuovo capitolo con il Fossano: pensi un giorno si possano festeggiare traguardi importanti come quelli raggiunti con il tuo Cuneo?

Già quest’anno a Fossano posso festeggiare un traguardo perchè per noi rappresentava un anno zero nel quale non sapevamo che risposta avremmo potuto trovare. Trovarsi ad agosto con quaranta ragazze è stato incredibile e l’ottimo lavoro svolto ha consentito ancora di crescere i numeri portando le iscritte ad una sessantina. Bisogna dare atto al Fossano di aver creduto nel progetto, investendo e programmando senza improvvisarsi, permettendo a quest’idea di decollare. Una figura importante nel Fossano che ha spinto perchè ciò accadesse è Gianfranco Bessone e devo dire che la società è stata vicina a noi in ogni cosa. Avere alle spalle una struttura societaria che ti permette di fare calcio come una società maschile è ciò che è sempre mancato al movimento femminile. Il mio auspicio ed il mio augurio è quello di poter arrivare ai traguardi raggiunti con il Cuneo Femminile ma già quest’anno il risultato ottenuto è una grande soddisfazione. Importantissima anche la sinergia con la Juventus e con la testimonial Sara Gama che ha reso ancora più forte il nostro legame, facendo capire come a Fossano ci sia la volontà di fare qualcosa d’eccellenza”.