Acqui Terme: 20enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio grazie al fiuto del cane Jackie

Nell'operazione decisivo l’ausilio dell’unità cinofila del Nucleo Cinofili di Volpiano,

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Acqui Terme, con l’ausilio dell’unità cinofila del Nucleo Cinofili di Volpiano, hanno tratto in arresto un ventenne già noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’evento si inserisce in un più ampio contesto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’istituto di formazione ENAIP della città della Bollente, caratterizzato da elementi iniziative volte sia alla prevenzione che alla repressione di ogni condotta illecita. Diverse, infatti, gli incontri promossi dalla locale Compagnia Carabinieri volti a promuovere e diffondere la cultura della legalità. Contrasto all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti, al diffondersi del bullismo e/o del cyberbullismo, i temi trattati dal personale dell’Arma Acquese con i ragazzi delle diverse classi dell’istituto di formazione, al fine di renderli edotti sui rischi anche per quanto attiene ad aspetti di rilevanza penale.

Nell’ambito di questo più ampio progetto educativo, concordemente con l’istituto, è stata fatta intervenire un’unità cinofila antidroga per verificare l’eventuale presenza di stupefacenti al suo interno.

Il fiuto del cane Jackie è stato implacabile. L’animale ha immediatamente segnalato la presenza, addosso al 20enne, dello stupefacente, rinvenuto già suddiviso in dosi, hashish e marijuana, del peso complessivo di ben 12 grammi, pronte per essere vendute. Immediato il sequestro, così come sotto sequestro sono stati posti i 155 euro in suo possesso ed il “grinder”, strumento utilizzato per frantumare meccanicamente l’hashish e la marijuana.

Considerata la gravità della condotta, per il ventenne è scattato l’arresto in flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Su disposizione del Pubblico Ministero, espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

c.s.