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Senza pensare a ciò che sta fuori, cercando di mantenere sgombra la mente dai cattivi pensieri (o dalle amare constatazioni?). E’ questo lo stato con cui il Cuneo si prepara tra poche ore ad attendere al “Paschiero” la Virtus Entella, per il remake di una sfida già giocata.
Si tratta, infatti, della ripetizione di quel match che, disputato lo scorso 28 novembre e chiuso sull’1-1, fu annullato dopo aver constatato l’errore tecnico dell’arbitro, che non allontanò dal campo il cuneese Paolini, dopo la seconda ammonizione arrivata nei minuti di recupero del secondo tempo.
Tanto è passato da allora. Innanzitutto, perchè per l’opinione pubblica il Cuneo ai tempi era solo una giovane compagine ricca di talento, che stava stupendo per i risultati maturati sul campo. Oggi è qualcosa di diverso, con quei 23 punti sul groppone di penalizzazione che raccontano di una realtà sportiva “macchiata” dal fango della malagestione, grande male del calcio italiano professionistico (o presunto tale) negli ultimi anni.
Ma tanto è cambiato anche dalla sponda opposta, dove l’Entella, ai tempi grande delusa per il mancato ripescaggio in C, è oggi la battistrada del girone A, con quei 53 punti che, eventualmente trasformati in 56 dopo il match di oggi, potrebbero già diventare una sentenza per le inseguitrici, distaccate come minimo di sette lunghezze.
Insomma, ribaltando il motto del Gattopardo, nulla cambia (la partita, la stessa già disputata e valida per la quarta giornata di campionato) perchè tutto cambi (gli interpreti ed il loro stato d’animo), in un testacoda del tutto atipico.
