Presentazione del progetto “VivaVittoria Cuneo”, venerdì 8 marzo alle 11.30 nel Salone d’Onore del Comune

Un forte segnale contro la violenza sulle donne realizzando un’unica coperta colorata formata da 96000 coperte, per coprire l’intera superficie di piazza Galimberti

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La Caritas Diocesana e la San Vincenzo di Cuneo venerdì 8 marzo alle 11.30 nel Salone d’Onore del Comune di Cuneo presentano alla stampa e alla cittadinanza il progetto VivaVittoria Cuneo. L’intenzione è di lanciare un forte segnale contro la violenza sulle donne chiedendo ai cittadini un gesto concreto: realizzare coperte 50×50 centimetri per coprire l’intera superficie di piazza Galimberti con un’unica coperta colorata formata da 96000 coperte.

I quadrati saranno poi cuciti con un filo rosso, espressione di unione e relazione, a formare
piccole coperte da un metro per un metro.
Ogni coperta dovrà essere realizzata a maglia o all’uncinetto, riportando su un cartellino la propria firma. Poi sarà possibile consegnarla al Centro d’ascolto della Caritas diocesana in Via Senator Toselli 2 bis.

VivaVittoria nasce nel marzo del 2015 da un’idea di Cistina Begni che condividendo una foto su social, cattura l’interesse di Patrizia, Silvia, Simona e Cristina, un gruppo di donne che non si conoscevano ma unite dal desiderio di fare qualcosa subito per fermare la violenza sulle donne; insieme decidono di intraprendere un progetto il cui obiettivo è quello di condividere con il maggior numero di donne l’idea che la violenza si può fermare cominciando da se stesse, dalla consapevolezza che sono le donne a decidere della propria vita.
L’idea progettuale elaborata viene immediatamente proposta e supportata dall’Assessora alla Cultura di Brescia che fornisce in comodato d’uso gratuito i locali della sede di VivaVittoria e parallelamente al supporto istituzionale si affianca il supporto di uno sponsor “La Filatura di Crosia” che crede nell’iniziativa e regala 15.000 gomitoli di lana.
In sostanza le donne di VivaVittoria hanno lanciato un appello: hanno richiesto a ogni partecipante di realizzare dei quadrati a maglia o all’unicinetto 50×50 e di aggiungere la propria firma. Ad ogni partecipante è stato regalato un gomitolo di lana ed è stato donato anche un segnalibro con una domanda “Chi decide della mia vita?”, come proposta di riflessione che nasce dal pensiero che il cambiamento parte da noi.

I quadrati sono stati poi cuciti con un filo rosso, espressione di unione e relazione, a formare piccole coperte da 100×100 cm che affiancate le une alle altre hanno consentito di rivestire l’intera piazza principale di Brescia.
La scelta di realizzare delle coperte a maglia o all’uncinetto è un’opera relazionale o meglio un tramite perfetto perché si tratta di una modalità creativa molto diffusa e facilmente apprendibile, che in tutti gli adulti riporta a immagini familiari, fa emergere ricordi e crea un’attitudine alle relazioni e all’incontro.

VivaVittoria è stato un progetto che è andato al di là degli auspici iniziali e si è diffuso in Italia e nel mondo. Il progetto ha esercitato un richiamo trasversale e coinvolto persone di ogni estrazione sociale, provenienza culturale, religiosa e politica.

Ha aggregato persone che hanno aderito ad un obiettivo comune condiviso
realizzando quell’ideale unità in grado di superare il separatismo, l’individualismo e il particolarismo.
All’appello di VivaVittoria hanno risposto la San Vincenzo Cuneo e la Caritas diocesana proponendo l’iniziativa alla cittadinanza.

Si parte con l’8 marzo per arrivare a installare la grande coperta in piazza Galimberti sabato 23 e domenica 24 novembre prossimi in occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne. Le coperte di dimensione un metro per un metro saranno vendute la domenica a 20 euro e il ricavato sarà devoluto alla San Vincenza e alla Caritas. Durante la presentazione dell’8 marzo verranno date tutte le indicazioni pratiche e in quali negozi trovare i gomitoli di lana a prezzi vantaggiosi.
Il prossimo passaggio sarà la ricerca di un locale in centro a Cuneo dove poter consentire la consegna dei quadrati e anche un posto dove chi voglia può anche realizzare i propri lavori nell’ottica di condivisione e di relazione.