Tutti i nemici di Lamanna: ecco con chi se l’è presa e perché

Il riassunto dell'infuocata conferenza stampa post Cuneo-Arzachena, con protagonista l'azionista di maggioranza biancorossa, che si difende dopo le polemiche sui pagamenti e rilancia

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2003
Roberto Lamanna, azionista di maggioranza del Cuneo

È stato un post-partita turbolento quello di ieri al “Paschiero”, con una conferenza stampa che ha quasi messo in secondo piano l’importante successo del Cuneo contro l’Arzachena firmato Bobb.
Al centro del contendere, la tensione maturata in seguito alle polemiche nate per la “questione pagamenti”, con la società biancorossa che non aveva saldato parte dei debiti maturati in questi mesi, soprattutto per quanto concerne gli stipendi dei giocatori.

A metterci la faccia è stato il principale azionista di Corso Monviso, Roberto Lamanna, che in sala stampa si è lasciato andare ad uno show lungo 9 minuti, in cui ha chiamato in causa moltissime figure ed attori locali, dopo aver precisato di assumersi tutte le responsabilità per quanto accaduto. Ecco, in sintesi, con chi se l’è presa e perché, con molte cifre riprese.

I “soloni” dell’Aic. Le parole più dure, forse, sono state usate per fare riferimento ai rappresentanti dell’Aic, etichettati come “soloni”. Motivo? L’aver allarmato stampa ed addetti ai lavori circa il ritardo sui pagamenti, senza specificare che questo nasceva da alcuni problemi maturati con una “banca amica”, così come è stata definita dal dirigente biancorosso.

Le strutture ricettive locali. Stoccata forte anche per tutti coloro che hanno avuto a che fare con il Cuneo in questi mesi, tra strutture ricettive e ristoranti. Prima un’apertura forte: “Con il nostro arrivo abbiamo mantenuto in vita molti hotel che in caso contrario avrebbero chiuso, grazie ai nostri investimenti”. Quindi, le cifre e l’attacco diretto: “Ci sono alcuni hotel a cui abbiamo già dato 40mila euro per saldare questi mesi e che, per un insoluto di tremila euro, minacciano quotidianamente di spedire in strada i nostri calciatori”.

L’ambiente cuneese. A margine di quest’ampia parentesi sugli stakeholder del territorio, Lamanna ha poi chiamato in causa l’intero ambiente provinciale, reo di aver storto il naso sin dall’inizio nei confronti della nuova dirigenza. “Dobbiamo far vivere in hotel parte della squadra perché, senza una ragione precisa, fatichiamo a trovare casa in affitto” – l’esempio portato in causa.

Lo staff precedente. Parole dolci, anzi dolcissime per Marco Rosso, che “spero di rivedere un giorno sugli spalti al mio fianco”. Attacchi, invece, ad alcune figure della precedente gestione, dal magazziniere all’addetto stampa, rei di aver abbandonato sin da subito.

L’Assessore allo Sport Clerico. Il clou delle dichiarazioni di Lamanna è stato, però, il tema legato alla possibilità di erigere un nuovo stadio. Prima la precisazione che “lo stadio si farà, perché il Comune non potrà dire di no ad un progetto serio, finanziato esclusivamente con i nostri soldi”. Quindi, parole tutt’altro che di apprezzamento per l’Assessore allo Sport Cristina Clerico: “Credo che quando un forestiero arriva in casa mia, dovrei essere io ad accoglierlo e non viceversa, per cui non ho intenzione di fare un passo avanti per conoscerla”. Il tutto, legato ad alcune dichiarazioni precedenti di Clerico, nelle quali aveva smentito l’esistenza di un progetto presentato dalla società.

Attacchi a tutto tondo, che, appunto, hanno in parte oscurato Bobb ed il suo siluro da tre punti. Un Cuneo dall’umore diverso, quindi, fuori e dentro al rettangolo di gioco.