In cima al Colle dell’Agnello una statua in ricordo del ciclista Michele Scarponi

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Molte cime alpine restano nella memoria per le imprese di alcuni campioni del ciclismo, il cui nome di lega indissolubilmente a quell’asfalto, a quelle salite scalate con fatica e, a volte, un pizzico di follia sportiva. Anche il colle dell’Agnello ha il suo eroe ed è un ciclista taciturno, discreto, essenziale: il prototipo del gregario, che però a Pontechianale realizzò una doppia impresa: aprire un varco nella stretta classifica del Giro 2016 a favore del suo capitano Vincenzo Nibali (che finì Maglia Rosa) e trionfare in solitaria, raccogliendo sul traguardo tutti i meriti dello sforzo che aveva profuso fino ad allora.

 

Il destino fu però meschino con lui: perse la vita in un drammatico incidente 10 mesi dopo. La sua squadra perse un leader silenzioso, Nibali un amico insostituibile, la famiglia un marito e un padre premuroso. Il Colle dell’Agnello perse il suo re: Michele Scarponi.

 

Per questo è già da diversi mesi che l’amministrazione comunale di Pontechianale ha in animo di realizzare al confine di Stato un’opera per ricordare il ciclista per le sue imprese ma anche per la sua genuina umanità, in cui tanti varaitini si sono ritrovati ascoltando e leggendo le sue (sempre compassate ed essenziali) interviste. Il sindaco Oliviero Patrile ha incaricato l’artigiano del legno Barba Brisiu di lavorare ad una statua in legno da installare sulla piazza a quota 2744, nel piazzale della Provincia. L’inaugurazione con svelamento dell’opera è prevista sabato 23 giugno alle 11,30, alla presenza delle autorità. Sono stati invitati anche i famigliari dell’indimenticato ciclista, scomparso proprio mentre era ai vertici della sua carriera.