Cuneo – Costringevano giovani nigeriane a prostituirsi: sgominata organizzazione criminale| Operazione condotta dalla Squadra Mobile: le ragazze venivano prelevate dalla Nigeria e sottoposte a particolari riti voodoo

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Dalla Nigeria all’Italia, il viaggio nella speranza di una vita migliore si trasformava presto in un incubo per le giovanissime ragazze che venivano fatte prostituire a Cuneo.

 

La Squadra Mobile, guidata dal vice questore Marco Mastrangelo, dopo quasi un anno di indagini ha scoperto un’organizzazione che riduceva in una situazione di quasi schiavitù queste povere ragazze, costringendole a prostituirsi ed esercitando su di loro un controllo totale. Sei le persone arrestate, 5 donne ed un uomo, tutte nigeriane: hanno patteggiato la pena (due anni) in 5, un’altra proseguirà il processo al Tribunale di Torino, mentre un settimo componente dell’organizzazione è latitante.

 

L’organizzazione, di base a Torino, reclutava le ragazze in Nigeria, facendole arrivare in Italia con la prospettiva di un lavoro. Una persona si occupava di prelevare dai centri di accoglienza le giovani, che poi venivano portate in treno a Torino, dove facevano i conti con l’amara realtà. La “maman” le istruiva e assegnava loro una piazzola dove avrebbero dovuto esercitare la loro attività; ogni sera arrivavano a Cuneo con il treno, si prostituivano e poi tornavano a Torino all’alba.

 

Una situazione “quasi di schiavitù” l’ha definita il capo della Squadra Mobile Marco Mastrangelo, considerando anche che i soldi guadagnati dalle ragazze (circa 30 euro a prestazione) servivano per pagare il debito con l’organizzazione per il viaggio che le aveva portate in Italia, costato intorno ai 20 mila euro.

 

Ma c’era anche un particolare patto che legava le giovani ai loro sfruttatori: “Una sorta di contratto molto più simile ad un rito voodoo che veniva siglato in Nigeria – ha spiegato Mastrangelo –: alla presenza dello stregone del villaggio e dei familiari, veniva sancita la promessa di essere fedele alla ‘maman’, con la minaccia di una punizione divina. Un patto molto forte che impegnava le ragazze più di un normale contratto”.

 

Proprio per questo l’operazione è stata denominata “Voodoo Girls”, ed è partita dopo un litigio tra due prostitute nei pressi della stazione di Cuneo che ha permesso agli agenti della Squadra Mobile di accertare, attraverso intercettazioni telefoniche, il collegamento con la base di Torino.

 

“C’è stata anche la segnalazione di un cliente – ha aggiunto Alberto Sette, dirigente della sezione criminalità organizzata e straniera, –: ci ha detto che una prostituta aveva delle lesioni che le erano state provocate dalla ‘maman’. Da lì hanno preso il via le indagini, che sono state molto lunghe e complicate”.

 

Soddisfazione per la buona riuscita dell’operazione da parte del questore Giuseppe Pagano, che ha però sottolineato come il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione sia difficile da debellare: “Una conclusione brillante di una attività difficile e lunga, che ha consentito di assicurare alla giustizia un’organizzazione che gestiva queste povere ragazze nigeriane indirizzandole alla prostituzione su strada. Purtroppo questo continua ad essere un fenomeno diffuso e per gli sfruttatori è facile adescare giovani donne avviandole a questa attività”.

 

Gabriele Destefanis