L’Assemblea cittadina del PD di Cuneo ha analizzato il voto e gli scenari politici

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Riunito in assemblea lunedì sera (29 marzo) il Circolo PD di Cuneo ha avviato l’analisi del risultato elettorale, con particolare riferimento all’esito maturato nei seggi cittadini e, ovviamente, con l’attenzione mirata agli sviluppi di quanto sta maturando a livello nazionale, dopo l’elezione dei Presidenti delle Camere ed in vista dell’avvio delle consultazioni per il nuovo esecutivo.

Dal dibattito, animato ed assai partecipato, è emersa la ricchezza di un partito plurale, all’interno del quale sono presenti diverse sensibilità, tutte però concordi nella necessità ad avviare un percorso di profonda rigenerazione del Partito Democratico, uscito sconfitto lo scorso 4 marzo.

 

Lo schema di un PD identificato come la somma di due partiti preesistenti, riferimento della sinistra storica e dell’area riformista moderata, non ha più alcun significato all’interno di un mondo dove tutto è cambiato profondamente. Nato per rappresentare unitariamente questo mondo all’interno di un sistema maggioritario, il PD oggi deve ripensare integralmente il suo modo di esistere, operare e crescere dentro uno schema tripolare ed un sistema elettorale proporzionale.

Il cammino obbligato che l’intera sinistra ha davanti a sé è quello della definizione del DNA del Partito, per farne lo strumento dell’intero mondo che crede nell’eguaglianza, nel valore del lavoro, nel sostegno di chi è in difficoltà , nella difesa e nell’ampliamento dei diritti civili ed in un saldo ed irrinunciabile ancoraggio europeo.

Sulla base di queste premesse il Partito Democratico si farà carico del ruolo di probabile unica opposizione, con l’impegno a fronteggiare ed ostacolare politiche di mero sussidio, invece che di sostegno al lavoro ed alle imprese, politiche di arretramento sul tema dei diritti, politiche che riportino il paese sull’orlo del baratro finanziario già sfiorato nel 2011, quando furono i governi sostenuti e poi guidati dal PD ad evitare il tracollo del paese.

I tanti cittadini che man mano sentiranno la necessità di non disperdere il cammino di riforme portato avanti con coraggio in questi anni, forse incompleto, sicuramente insufficiente, ma di certo concreto e tangibile, troveranno nel PD la casa comune per ricostruire la speranza che un‘Italia diversa è possibile, diversa da chi diffonde odio, discriminazione, ingiustizie, promesse irrealizzabili e provvedimenti che rischiano di caricare ancor più sulle prossime generazioni il peso di scelte sbagliate e pericolose.

L’assemblea concorda sulla necessità di ricostruire l’intero campo della sinistra e del riformismo, dopo che l’ennesima scissione è naufragata in un risultato misero ed inutile, senza paletti e con la sincera volontà di far tornare grande un partito nel quale la discussione interna è un patrimonio da salvaguardare, tanto quanto la coerenza, il rispetto delle regole democratiche e la capacità di fare sintesi in modo convintamente unitario.

Si tratta di un cammino non risolvibile con accelerazioni inutili e dannose, non abbiamo bisogno di nuovi leader carismatici, di primarie o di congressi a tamburo battente, in grado solo di dividere e di spegnere sul nascere un’analisi lucida, un confronto sereno e l’elaborazione della nuova identità del PD.

L’assemblea esprime la sua soddisfazione per la riconferma dei parlamentari cuneesi, frutto di un risultato locale certamente migliore di quanto registrato nel resto della regione e del paese, affidando all’esperienza ed alla passione di Chiara Gribaudo e Mino Taricco il compito di rappresentare il nostro territorio e le istanze di chi continua a credere in valori di comunità e progresso. Concorda inoltre sulla convocazione, a breve, di un primo momento cittadino a carattere unitario, aperto alla partecipazione dei tanti cittadini che hanno votato per la coalizione di centro sinistra e le altre forze della sinistra, per un confronto sulla ricostruzione di un Partito Democratico riformista, progressista e plurale, pronto a scendere in campo sin dalle prossime elezioni regionali ed europee, laddove i cittadini potranno misurare l’operato delle forze risultate vincenti nelle elezioni appena concluse“.