7.000 imprenditori a Verona per l’Assise Generale di Confindustria | Il Presidente di Confindustria Cuneo Gola: “Dobbiamo cambiare pelle, perché oggi l’impresa è diventata un attore sociale”

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Erano 7 mila gli imprenditori, provenienti da tutta Italia, presenti venerdì 16 febbraio alla Fiera di Verona per partecipare alle Assise Generali 2018 di Confindustria. Un appuntamento che fa seguito all’unico precedente del 2011, a Bergamo, voluto quest’anno in vista delle elezioni del 4 marzo, con l’obiettivo di trasmettere alle formazioni politiche che si confronteranno per la guida del Paese le linee strategiche per poter guardare al futuro con ottimismo.

 

A Verona si è vissuto un momento importante di incontro e riflessione riservato alle imprese associate del sistema Confindustria, con la partecipazione di ospiti internazionali di primo piano come l’ex primo ministro del Portogallo ed ex presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, attualmente presidente non esecutivo di Goldman Sachs International, e il professore di storia e sociologia politica dell’Istituto di Studi Politici di Parigi, nonché presidente LUISS School of Government, Marc Lazar, che si sono confrontati sul tema degli scenari geoeconomici e sulle prospettive per l’Europa e l’Italia.

 

Dopo le quattordici pre-assise svolte nei mesi scorsi su tutto il territorio nazionale, Confindustria è arrivata ad elaborare proposte ed obiettivi concreti. Tre i punti principali, le missioni da perseguire: più lavoro per i giovani, più crescita e graduale rientro del debito pubblico. Tre anche gli attori a cui spetterà il compito di raggiungere questi obiettivi: le imprese, l’Europa e la politica nazionale.

 

Cospicua la partecipazione dell’imprenditoria della Granda a Verona, guidata dal presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola, secondo cui tanto del futuro dell’Italia passa attraverso il nuovo ruolo che devono assumere le imprese: “Dobbiamo cambiare pelle, perché oggi l’impresa è diventata un attore sociale. E se siamo attori sociali, il nostro ruolo travalica di molto quello delle relazioni industriali, il concetto di responsabilità si amplia e ci coinvolge in tutti i processi di trasformazione della società. Per assolvere questo compito, abbiamo bisogno di pensatori, di interpreti del cambiamento, di persone che abbiano una visione, perché non è più tempo di difesa di piccoli interpreti, è tempo di condurre la rivoluzione di un intero sistema produttivo, addirittura di un intero Paese. Il nostro ruolo principale, il focus sul quale si basa la nostra strategia, deve essere il lavoro, non solo più inteso come relazioni industriali. La vera scommessa è il lavoro 4.0, che si traduce nella formazione di nuove figure professionali, strategie di inclusione sociale, supporto nella riorganizzazione della forza lavoro. Dobbiamo lavorare tutti per ridare all’imprenditore quell’immagine di protagonista positivo della società che anni di ideologie ci hanno tolto. Assumiamoci il compito di guidare la ricostruzione anche morale, ancor prima che economica, di un Paese che altrimenti è avviato sul viale del tramonto”.

 

Tra gli attori chiamati ad un cambio di passo, secondo le linee tracciate da Confindustria durante le Assise di Verona, insieme alle imprese e alla politica, c’è l’Europa. Un concetto molto caro ad Alberto Ribezzo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo e vicepresidente di Confindustria Cuneo: “Da europeista convinto, ho apprezzato molto il fatto che sia stato sottolineato che non dobbiamo sentirci più semplicemente cittadini con una visione europea, ma a tutti gli effetti cittadini europei con origine italiana: questo è un cambio di mentalità che significa un grande passo avanti. E poi dal punto di vista geopolitico è importante che l’Italia non si senta periferia d’Europa, ma abbia al contrario un ruolo centrale tra continente e Mediterraneo e tra Ovest ed Est. Per il resto, ci batteremo per abbassare il costo del lavoro e per allentare la pressione fiscale, in modo da non perdere concorrenza rispetto ad altri Paesi. Se, nonostante tutte queste difficoltà, il Pil sta crescendo, immaginiamo cosa potrebbe accadere se questi fattori cambiassero leggermente. Come ha sottolineato Boccia, noi giudicheremo le politiche e non la politica: continueremo a fare la nostra parte, pronti ad interloquire con qualsiasi forza che andrà al Governo”.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Elena Lovera, presidente di Ance Cuneo e vicepresidente di Confindustria Cuneo: “E’ importante che gli imprenditori vivano momenti di condivisione per ragionare sugli obiettivi del nostro Paese, sviluppando proposte oltre che critiche. Quello che è emerso chiaramente è che gli imprenditori vogliono assolutamente l’Europa, ne hanno bisogno, perché hanno bisogno di un mercato europeo. E’ necessario lavorare affinché anche le imprese che ora stanno usufruendo in maniera marginale del mercato europeo, riescano a fare rete e a sfruttarlo maggiormente: un processo che dobbiamo fare attraverso l’Europa, non solo come Paese Italia. Siamo la seconda potenza industriale europea, lo Stato non deve essere un peso, per questo abbiamo bisogno di un Governo solido, che vada avanti con le riforme. Va risolta la palude burocratica e bisogna abbattere il gap infrastrutturale, materiale e immateriale, che penalizza la provincia di Cuneo. Devo dire, però, che ci preoccupa un po’ questa campagna elettorale fatta di slogan, promesse e sconti: noi abbiamo bisogno di sentire proposte concrete”.

 

L’attenzione del monregalese Simone Ghiazza, vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, si è invece focalizzata soprattutto sul concetto di sostenibilità: “Su questo aspetto a Verona la discussione è stata molto bella e interessante, perché c’è la maturità e la consapevolezza di avere tra le mani un tema che non è più solo etico, ma rappresenta ormai un driver di sviluppo, con parecchie possibilità concrete di business. Si può finalmente ragionare su una visione diversa, uscendo dal preconcetto tipico del passato secondo cui la tutela dell’ambiente è fatta totalmente di divieti, diventando un onere ulteriore per le aziende. Oggi c’è una visione più moderna ed aperta su un tema incredibilmente assente nei programmi elettorali dei partiti: è una possibilità da sfruttare, perché c’è spazio. E’ il momento di incidere”.

 

A Verona era presente anche Lorenzo Elia, presidente della sezione legno di Confindustria Cuneo: “Il mio giudizio sulle Assise è estremamente positivo. Boccia mi piace, è un presidente attento e disponibile con tutti. I proclami di più lavoro, più crescita e riduzione del debito sono in linea con quello che tutti gli italiani vorrebbero: ora si tratta di vedere l’effetto che avrà la proposta che verrà mandata a tutti i partiti, ma io comunque sono fiducioso, credo che qualcosa di buono riusciremo a portarlo a casa. Ho apprezzato il fatto che non ci fosse nessun politico e mi è piaciuto che Boccia abbia voluto mantenersi in una posizione equidistante dalla politica, dicendo solo che bisogna tifare Italia. Noi vogliamo che non vengano smontate le riforme e che le cose buone che sono state fatte vengano mantenute. E’ importante che le nostre proposte vengano fatte prima delle elezioni: quando ci sarà un nuovo Governo, saremo pronti a confrontarci e a discutere”.