Approvato emendamento in tema di documentazione antimafia, la soddisfazione di Mino Taricco

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Approvato a fine dicembre in commissione Bilancio un importante emendamento per sanare il rischi di blocco dei pagamenti alle aziende che beneficiano di fondi europei, indispensabili alla loro sostenibilità e continuità produttiva.

 

Dallo scorso 20 novembre infatti, era scattato l’obbligo di presentazione della certificazione antimafia per tutti gli agricoltori beneficiari di fondi europei. La modifica introdotta con il maxiemendamento al decreto legge fiscale esentava le aziende che percepiscono fondi europei per un ammontare inferiore ai 5mila euro, ma restano soggette al provvedimento circa 300mila aziende agricole. La macchina burocratica è stata completamente bloccata dall’obbligo di produzione cartacea della certificazione antimafia e questo ha anche generato il blocco delle erogazioni da parte di AGEA e degli Organismi Pagatori Regionali.

 

Le aziende rischiavano di essere messe in estrema difficoltà – spiega il deputato Mino Taricco -, perché questo ulteriore blocco di liquidità  si sarebbe andato ad aggiunge al ritardo delle erogazioni che in alcuni casi già perdura dal 2015 e 2016. Andavano individuati modalità operative che non penalizzino gli agricoltori ed in ogni caso, variazioni e criteri, non possono essere attivati in fase di pagamento. Al Senato era stato approvato l’emendamento che alzava il tetto minimo dei pagamenti per prevedere l’antimafia a 25mila euro, e non per tutte le casistiche, troppo poco per poter ottenere una ricaduta positiva su un settore già molto provato dalla siccità. Con l’emendamento approvato oggi, si stabilisce che “le disposizioni in materia di acquisizione della documentazione e dell’informazione antimafia non si applicano alle domande di fruizione fondi europei presentate prima del 19 novembre 2017”. Inoltre, si definisce che “le predette disposizioni, limitatamente ai terreni agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi non superiori a 25.000 euro, non si applicano fino al 31 dicembre 2018”.

 

Uno sblocco immediato quindi, ed era la cosa più urgente, ed il tempo per poter ragionare sulla reale efficacia della norma in oggetto si relativamente al tetto di applicazione sia in merito alle tipologie di contributi europei cui applicarla.

 

Abbiamo lavorato in un contesto non facile, – chiude Taricco – e quella individuata non è sicuramente la soluzione definitiva del problema, ma è un indubbio passo avanti.”