“La meta non è la conquista della cima, ma la via che ti permette di conquistarla” | Reinhold Messner incanta Valloriate e Cuneo raccontando una vita di imprese ad alta quota

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Il leggendario alpinista ed esploratore nato a Bressanone, Reinhold Messner, ha inaugurato nel migliore dei modi, a Valloriate, il Nuovi Mondi Film Festival ideato e realizzato da Silvia Bongiovanni e Fabio Gianotti dell’Associazione Kosmoki in collaborazione con il Comune e altri sponsor pubblici e privati.

Gentile, portatore di un’antica eleganza e saggezza, Messner ha chiacchierato e raccontato le sue imprese con grande disponibilità. Partendo dal titolo della Rassegna “Oltre l’impossibile”.

 

L’alpinismo – ha detto – si è sempre evoluto attraverso l’impossibile. Cioè, le nuove generazioni di scalatori hanno superato quello che le generazioni prima avevano già definito impossibile. Poi, naturalmente, quando l’impossibile di ieri è stato vinto, altre sfide sono diventate impossibili. E così è andato avanti l’alpinismo per decine di anni. Ho raccontato e racconto questa catena di distruggere l’impossibile di ieri e di far nascere e crescere un altro impossibile di oggi”.
Cosa significa conquistare una cima? “La meta non è la conquista della cima, ma la via che ti permette di conquistarla”.

 

Poi, con modestia, Messner ha preso le distanze dalla frase con la quale in tanti lo definiscono “il più grande alpinista di sempre”: “A me tutto ciò non interessa. Sono una persona normale che vuole tenere vivo l’alpinismo tradizionale. Anche per questo motivo ho costruito un Museo in cui si possono trovare le risposte al tema. Ho avuto la fortuna di vivere nel momento giusto e avere la libertà di mettere in atto tutte le spedizioni che mi proponevo. Certo, bisogna avere le idee chiare e il rispetto della storia. Gli alpinisti della generazione prima di me potevano fare, per motivi economici e di tempo, al massimo due-tre spedizioni nella loro vita. Quelli della mia generazione hanno avuto la possibilità di realizzarne quante ne volevano, perché terminata una si creavano le condizioni per organizzare subito quella dopo. Ho potuto scegliere diversi posti del mondo come meta dei progetti. Ma su questo fronte di temi da scrivere ne sono rimasti ancora tanti. ”.

 

Un percorso di vita che diventa anche un consiglio per i giovani? “Mi meraviglio sempre di come i giovani facciano poco nei campi dell’alpinismo e dell’esplorazione. La Terra offre molte opportunità. E per raggiungere degli obiettivi bisogna sempre provare a cambiare. Anche nella vita quotidiana quando un progetto viene portato a un livello non più superabile, allora è meglio trovare una nuova sfida, una nuova possibilità di esprimersi. All’inizio si studia e si impara. Dopo, con il passare degli anni, il percorso si può tradurre in pratica. Negli anni a venire non basterà più avere un solo mestiere”.
Quindi, Messner lancia un messaggio sul problema dello spopolamento delle terre alte. “Per le Istituzioni è diventato troppo costoso riportare in montagna le persone andate via. Solo per fare alcuni esempi: si devono costruire strade, portare l’acqua, fornire il medico. In futuro sarebbe già un successo riuscire a tenere in montagna le persone che ci sono oggi. Una giovane famiglia per andarci a vivere deve avere molta energia e voglia di soffrire”.

 

Quindi non ci sono speranze? “Al contrario, le speranze ci sono ancora. Bisogna, però, superare la cultura della città al momento vincente e recuperare la cultura della montagna che, purtroppo, è parzialmente andata persa. La chiave è rappresentata dalla somma di turismo e agricoltura. Con i prodotti venduti o cucinati sul posto, perché se li vuoi mettere sul mercato e commerciare attraverso i canali classici hai già perso in partenza. Oggi, a Valloriate, ho mangiato piatti unici e dal gusto speciale. E questo può costituire la forza di un territorio come il vostro”.

 

Di sera, al Palazzetto dello Sport di Cuneo, Messner ha portato in scena l’incantevole racconto sulle cime più alte e spettacolari del mondo, concludendo anche il Montagna Festival partito lo scorso 24 novembre. Per buona parte della giornata l’alpinista è stato accompagnato dall’assessore regionale allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia. “Per il territorio cuneese – sottolinea Valmaggia – è stata una grande opportunità avere Messner come ospite. Una persona straordinaria che, attraverso le sue imprese e i suoi racconti, è riuscito ad affascinare tutti e a regalare momenti di magica emozione”.

 

c.s.

 

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