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Nel 2015 accoltella la moglie uccidendola | Confermata in Appello la condanna a 30 anni per l’autotrasportatore 49enne di Santo Stefano Belbo

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Confermata oggi, la condanna a 30 anni (gia emessa in primo grado dal Tribunale di Asti), dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino, con rito abbreviato, per l’autotrasportatore 49enne Luigino Caramello di Santo Stefano Belbo.

L’uomo nel novembre 2015 aveva brutalmente aggredito e ucciso difronte alla stazione ferroviaria di Canelli, la moglie Barbara Natale, operaia di 44 anni, infliggendole una serie di coltellate.

Un delitto maturato dall’ossessione di non voler accettare la separazione dalla conuige.
Il Caramello, successivamente all’aggressione era fuggito nelle campagne astigiane tentando il suidio, per cui è susseguito un ricovero ospedaliero piuttosto lungo all’ospedale Molinette di Torino, nell’ala riservata ai detunuti.
Durante l’udienza di stamane, dove era presente, è stato condannato con il massimo della pena con il rito abbreviato, perchè giudicato capace di intendere e volere, quindi è stato condotto alle Vallette – Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.

L’avvocato difensore Roberto Ponzio ha però preannunciato l’impugnamento della stessa e di voler riccorrere in Cassazione.
Le figlie del Caramello, con l’associazione Mai+Sole, a difesa delle donne vittime di violenza e il Comune di Santo Stefano Belbo, nel processo si sono costituite parti civili .

 

AF

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