Il Filatoio di Caraglio ospita la “prima” in Italia di Jérémy Gobé

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Il Filatoio di Caraglio (Cuneo), il più antico setificio in Europa ancora esistente, accoglie la prima personale italiana del poliedrico artista francese Jérémy Gobé, dal titolo “Terra di seta” (29 ottobre – 7 gennaio 2018).

 Il tessuto è il filo narrativo dell’intera esposizione, che ha una dirompente carica immaginifica, ma anche un profondo significato storico-sociale. La mostra è infatti un monumento al lavoro e alle aspirazioni umane, quelle degli operai tessili e quelle dell’artista. Opere “site specific”, cioè pensate e realizzate per essere inserite proprio in quell’ambiente di dura fatica, danno vita a un percorso di sculture e installazioni di straordinaria bellezza e di forte impatto.

 

Gobè, il cui percorso artistico ha origine dalla tradizione tessile francese, compone fili che si fanno metafora, simbolo e impegno, suscita riflessioni profonde sul tempo e sulla condizione umana. A partire dall’installazione permanente che allunga i suoi tentacoli sull’imponente facciata del Filatoio: La Liberté guidant la laine, immenso jacquard rosso, la cui superficie sembra sollevarsi su pugni e mani levate ed evoca in modo istintivo e potente i gesti e le istanze del celebre quadro di Eugène Delacroix, La Libertà che guida il Popolo, divenuto simbolo della Rivoluzione Francese.
L’installazione di Gobé richiama le durissime condizioni di lavoro degli operai delle tessiture, ieri in quelle francesi e italiane, oggi nei paesi dell’Estremo Oriente. Così l’altra opera, 400.000 fragili bozzoli: i bachi da seta che per tre secoli hanno fatto la fortuna del Filatoio diventano 400.000 cocons, un’opera organica, viva che racchiude circa 400.000 chilometri di prezioso filo di seta. Un invito a immaginare, come odierni Jules Verne, la distanza che separa la Terra dalla Luna, a intraprendere passo dopo passo, in delicato equilibrio, il fantastico viaggio.

 

La luna, da sempre fonte di ispirazione poetica e filosofica, oggetto di aspirazioni e sospiri, invito ad alzare gli occhi incantati verso il cielo notturno, torna nell’audio di una missione Apollo, inserito in un’installazione video che svela i dettagli della tessitura e del lavoro a telaio. È invece l’aria a plasmare decine di metri di leggerissimo tessuto di seta, dando vita a Torsions che, a seconda della prospettiva, della luce, dei giochi di ombre, disegnano contrazioni muscolari,
chiome fluttuanti o drappeggi carichi di richiami all’iconografia classica. Anche nella serie Extases il linguaggio tessile contamina un caposaldo della cultura e dell’arte occidentale, quello dei solidi platonici le cui simmetrie perfette sono esaltate dalla materia serica. Con Eurêka l’ispirazione è la  teoria del Solido Platonico, con cinque poliedri «perfetti» che simboleggiano i cinque elementi essenza e origine di tutte le cose (Fuoco, Aria, Acqua, Terra, Universo), presentati avvolti e drappeggiati di seta, come sospesi tra cielo e terra, tra il pavimento e il soffitto. Andrea Loreni è l’unico funambolo italiano specializzato in traversate su cavo a grandi altezze. In occasione dell’inaugurazione di Terra di Seta, Loreni si muoverà su un cavo d’acciaio lungo più di 30 metri a 10 metri di altezza tra due finestre del Filatoio; con i suoi passi lenti e in delicato equilibrio, inviterà il pubblico a intraprendere il viaggio verso e attraverso la mostra di JÉRÉMY GOBÉ.