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Grappe monovitigno, invecchiate e mixology: le tappe di un successo firmato Distilleria Marolo | Sulle ali del Martin Pescatore, icona della distilleria, Marolo ha festeggiato alla Scuola Enologica di Alba quattro decadi di attività

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Si è svolta ad Alba il 23 giugno, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni di attività, nei locali della cantina della Scuola Enologica, la degustazione riservata agli operatori di settore che ha registrato il tutto esaurito.

Una sala gremita e attenta ha celebrato insieme a Paolo Marolo e al figlio Lorenzo le sinergie, le amicizie e i legami forti che la distilleria ha saputo instaurare in tanti anni di lavoro. Racconti, aneddoti e una degustazione davvero unica: una verticale di Grappe di Barolo invecchiate 27 anni, da vinacce di diversi millesimi (1983, 1987 e 1989).

La degustazione tecnica è stata curata da Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori di Brescia, uno dei più importanti centri di analisi sensoriale e organolettica d’Italia. «La Grappa è in attesa di un nuovo rinascimento – racconta Luigi Odello.

È un grande prodotto della cultura italiana. Un manipolo di produttori l’ha portato sin nei salotti, nobilitandolo. – E continua – Ora bisogna fare una buona narrazione di tutto quello che è stato creato. Noi ci ritroviamo con un tesoro sostanzialmente inesplorato che è da mettere in evidenza.

Oggi la grappa può competere e superare tanti altri distillati nel mondo. La grappa è per tutti, bisogna solo comunicarla.»

È dello stesso avviso Lorenzo Marolo: «La grappa dovrebbe riuscire a ritagliarsi un suo spazio tra i grandi consumatori di distillati invecchiati; qualitativamente non ha nulla da invidiare a qualunque altro spirito».

La grappa: un trend in crescita in Italia e all’estero

I festeggiamenti sono stati anche l’occasione per fare il punto sulle vendite che hanno visto una ripresa anche fuori dai confini nazionali.
È la Germania il paese che rappresenta la fetta maggiore a livello di numeri di export. Altresì significativi la Svizzera e gli USA: due mercati in grande crescita che hanno registrato un incremento considerevole negli ultimi tre anni.

L’azienda continua quindi il suo processo di internazionalizzazione ma segna una rapida crescita anche in Italia raggiungendo un notevole incremento percentuale nel 2016 e iniziando il 2017 con un trend assolutamente positivo, consapevole che sarà l’ultimo trimestre quello più importante e decisivo per quanto riguarda le vendite.

Marolo punta tutto sull’analisi e sullo sviluppo di nuovi prodotti per rimanere al passo coi tempi e coi gusti del consumatore.

Ne è un esempio l’attenzione alla nuova frontiera della miscelazione nell’ottica di una ricerca continua di innovazione che porta l’utilizzo della grappa in un prodotto particolare e giovane come quello del cocktail.
Tra i nuovi prodotti è stata anche presentata in anteprima alla scuola enologica la Grappa di Barolo invecchiata 10 anni in single cask da Barolo Chinato.

Un’edizione limitatissima, da collezione, finemente imbottigliata, un vero inno alla grappa 100% piemontese, frutto di un lungo lavoro di studio e valorizzazione.

Il progetto: un boutique hotel a Barolo

I 40 anni della distilleria sottolineano non solo un progetto di crescita dei mercati e di apertura a livello internazionale ma portano con sé anche il lancio di un disegno innovativo e ambizioso: portare la Grappa di Barolo direttamente sul territorio d’origine.

Ciò sarà reso possibile dalla sinergia creata con il turismo enogastronomico e attraverso la realizzazione di una struttura di accoglienza a Barolo, unica nel suo genere, dedicata alla Grappa di Barolo e ai suoi cru. Un resort, un luogo di elezione estetica progettato dallo studio d’architettura De Abate, già celebre per i suoi visionari interventi sul territorio delle Langhe, che ospiterà una particolare struttura di cristallo.

Dalla forma poligonale e sinuosa, sarà costituita di tanti elementi quante sono le Menzioni Geografiche Aggiuntive del Barolo, i cui nomi verranno ivi incisi.
Una territorialità dunque rilanciata attraverso un suggestivo elemento architettonico in cui gli ospiti potranno scoprire come lo spirito del Barolo si eleva sotto sfumature complesse, affascinanti e sempre diverse.

Un vero e proprio «Luna park della grappa» come l’ha definito Lorenzo stesso che sottolinea come legare la grappa al proprio territorio sia sempre stato l’obiettivo di suo padre e continuerà ad esserlo per un’azienda che vuole far sì che la grappa parli del proprio territorio a 360°.

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