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Fratelli d’Italia Cuneo sullo Ius Soli: “L’appartenenza non si impone per legge” | Riceviamo e pubblichiamo il commento sulla discussa legge in fase di approvazione al Parlamento

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La legge in discussione sulla concessione della cittadinanza italiana agli immigrati scatena contrasti e nuove divisioni in un momento già grave per l’emergenza sociale e l’immigrazione.

Il governo di centrosinistra, i suoi sostenitori e le associazioni cosiddette progressiste ne fanno una priorità in nome di una ipotetica svolta di civiltà. Vogliono sancire la fine totale del principio dello “ius sanguinus”, che prevede la durata di 10 anni prima di poter richiedere la cittadinanza onde permettere la necessaria integrazione, a favore di uno “ius soli”, che permetterà a milioni di nati in Italia da cittadini immigrati (attualmente sono un milione) di divenire comunque italiani in breve tempo e senza alcuna condizione.
L’Italia multietnica e multiculturale che irrompe si riconosce come “nuova patria” di questi figli di immigrati? I fenomeni di intolleranza e di contrasto a livello sociale si verificano soprattutto nelle società dove non c’è una cosciente identità nazionale. Ecco perché noi vogliamo condizioni e risoluzioni che diano un senso comunitario a chi vuole diventare cittadino italiano: solo così si metabolizzano le differenze. La consapevolezza dell’appartenenza alla nostra comunità non si impone per legge. Altrimenti sarà l’eutanasia dell’Italia.

 

Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale
Cuneo

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