Caso Roata Canale: denunciati tre giovani per i volantini razzisti

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Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato, al termine di accurate indagini, condotte dal personale di questa D.I.G.O.S. con specifica attività tecnica di analisi di fotogrammi dei sistemi di video-sorveglianza e successivi riscontri investigativi, ha deferito, in stato di libertà, alla locale Procura della Repubblica, tre ragazzi residenti nella Provincia di Cuneo, A.L., di anni 19, P.S., di anni 21 e R. S., di anni 20, ai sensi dell’art. 1 della Legge 205/1993 per avere, in concorso tra loro, affisso nell’abitato della Frazione di Roata Canale alcuni volantini riportanti la scritta: “Questo non è un consiglio è una minaccia noi i negri non li vogliamo” fatto avvenuto nella notte tra il 24 ed il 25 aprile.

 

 

Tale gesto ha suscitato una situazione di tensione e allarme sociale, richiamando l’attenzione dei mass media non solo a livello locale, ma anche nazionale. A tal proposito, l’affissione dei citati volantini discriminatori ha amplificato
la preoccupazione dei residenti della citata Frazione in merito alla possibilità che 24 cittadini extracomunitari richiedenti asilo politico fossero ospitati in una struttura di proprietà parrocchiale ritenuta, dai residenti
locali, bene della collettività e pertanto, non destinabile allo scopo ipotizzato, ma alle esigenze di quella comunità.

 

I responsabili dei fatti narrati, grazie alla professionalità dimostrata dal personale della Polizia di Stato – D.I.G.O.S. – sono stati, al termine delle indagini, immediatamente rintracciati e condotti in Questura; durante la stesura degli atti, gli stessi, resisi conto di essere stati individuati con elementi inconfutabili a loro carico, hanno ammesso le proprie responsabilità.

 

Ancora una volta la Polizia di Stato è tempestivamente intervenuta in una questione particolarmente delicata, in considerazione soprattutto dell’attuale momento storico nel quale la tematica dei profughi è molto attenzionata sia a livello nazionale che internazionale, fornendo così risposte concrete alle esigenze della realtà cuneese, su una vicenda che ha avuto un impatto fortemente negativo sull’opinione pubblica che ha ampiamente criticato il gesto discriminante.

 

c.s.