Rapporto 2016 dell’Ispettorato del Lavoro: oltre il 50% delle aziende cuneesi controllate risultate irregolari| I dati sono stati illustrati dal direttore Sergio Fossati

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Tra quelle controllate nel 2016, un’azienda su due della provincia di Cuneo ha fatto riscontrare delle irregolarità. E’ questo il dato più significativo tra quelli diffusi dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cuneo relativi all’anno scorso, quando sono state effettuate in totale 1041 ispezioni, con una percentuale di aziende irregolari del 51,3%.

 

“E’ necessario tenere conto che c’è un’attività di monitoraggio e di ‘intelligence’ dietro, che consente di individuare bene le aziende dove andare ad intervenire, per questo la percentuale è così elevata”, ha spiegato il direttore dell’ITL di Cuneo Sergio Fossati, che ha illustrato i dati insieme a Dario Scarcia, comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri, Giancarlo Palumbo, responsabile del coordinamento di vigilanza, Dario Messineo, responsabile del coordinamento dell’area legale e Domenico Pilogallo, responsabile del coordinamento della vigilanza ordinaria.

 

La speciale e poco lusinghiera classifica dei settori che hanno fatto riscontrare maggiori irregolarità è guidata dal terziario, dove su 546 aziende ispezionate, ben 321 sono risultate irregolari, con una percentuale di irregolarità pari al 58,7%. A seguire l’industria (50,7%), l’agricoltura (46,6%) e per ultima l’edilizia (38,5%). Sono state in tutto 833 le posizioni di lavoratori irregolari riscontrate all’interno di questi controlli: di queste ben 338 (il 40,6%) sono riferite a lavoratori in nero, ovvero completamente sconosciuti alla Pubblica Amministrazione (98 sono lavoratori stranieri, 9 extracomunitari clandestini). Anche qui “primato” al terziario, con 249 lavoratori in nero su 546 aziende ispezionate; poi agricoltura (57 su 176), edilizia (22 su 252) e, in misura minore, l’industria (10 lavoratori in nero accertati).

 

Quando la percentuale di dipendenti in nero è pari o superiore al 20% del personale, scatta anche la sospensione dell’attività imprenditoriale, provvedimento applicato 43 volte nel 2016, in particolare nei confronti degli esercizi pubblici (17), delle attività manifatturiere e di servizi all’industria (7) e dell’edilizia (6). Capitolo importante quello relativo alla lotta al caporalato in agricoltura, con un’importante azione di vigilanza congiunta svolta a settembre e ottobre, in occasione della vendemmia, dagli ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro di Cuneo, dai carabinieri del Comando provinciale e del NIL e dagli agenti del Corpo Forestale. I risultati: 104 aziende ispezionate, 47 irregolari, 96 lavoratori irregolari riscontrati e sanzioni per un totale di 144 mila euro.

 

In totale, tutte le irregolarità nel 2016, in provincia di Cuneo hanno generato un imponibile di 2 milioni 190 mila euro. Solo nei primi 4 mesi del 2017, la cifra è già stata abbondantemente raddoppiata (circa 5 milioni di euro). Perché? “Grazie ai miglioramenti che ha portato il confluire nell’Ispettorato di altre realtà, cioe il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri, Inps e Inail – ha spiegato Fossati -. Una razionalizzazione che ha evitato le sovrapposizioni di ispezioni e controlli che a volte accadevano e che erano deleterie, incrementando in termini qualitativi il lavoro”.

 

Gabriele Destefanis