Bra: in Consiglio Comunale una mozione sui rifugiati climatici | A presentarla il consigliere Abderrahmane Amajou, da cui riceviamo e pubblichiamo

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Gentile direttore e gentili lettori, nello scorso consiglio comunale a Bra ho presentato una mozione importante, di attualità che parla del cambiamento climatico e dei suoi effetti, un cambiamento che con il continuo innalzamento delle temperature medie del pianeta sta portando degli effetti devastanti su vasti territori.

Fusione dei ghiacciai modifiche della circolazione atmosferica ed oceanica, precipitazioni e siccità, aumento del rischio di desertificazione e altri eventi meteorologici sempre più estremi come alluvioni, tempeste, periodi di caldo o freddo eccessivo, cicloni extratropicali.
Vi sarà sempre più un deterioramento della qualità del suolo, effetto che a sua volta si ripercuoterà sull’agricoltura. Questo impatto sull’agricoltura avrà come conseguenza una grave e ridotta disponibilità di cibo nei Paesi già a rischio e spingerà popolazioni a fuggire dalla propria terra, per cercare rifugio nei paesi più vicini, ma molti migreranno anche verso paesi lontani. I paesi più colpiti saranno i paesi dell’Asia del Sud e dell’Africa come ci spiega l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite.
Queste popolazioni che lasciano terre non più abitabili dovranno trovare accoglienza e la mozione parlava di loro, la mozione aveva lo spirito di incentivare il Governo e l’Unione Europea tramite il nostro comune ad accendere un riflettore su questo tema e di procedere ad inserire nei futuri riconoscimenti anche il diritto all’asilo a quelle persone che per gravi calamità naturali si trovano in situazioni invivibili nella propria terra, il proprio paese.

 

Simile mozione è passata in tantissimi comuni a guida centro sinistra, nel comune di Cuneo quasi all’unanimità con la sola eccezione della Lega Nord che si sa ha delle posizioni ben chiare e definite.
Sui diritti non bisogna avanzare troppe motivazioni pretestuose, quello che si è proposto nella mozione è il riconoscimento di un diritto, che serve a noi che stiamo comodamente seduti sul divano, a dare una possibilità in più a chi per necessità raggiunge non solo l‘Italia, ma qualunque approdo nel mondo, che attualmente non avrebbe i corretti strumenti legali per ospitarlo.
Le azioni concrete partono sempre da un‘idea, dai valori, senza quelli sì che si predica bene ma si razzola male.
Durante la seduto i consiglieri di maggioranza quasi nella loro totalità hanno dichiarato di non avere le competenze e conoscenze sufficienti per intervenire sul testo e che per queste ragioni si sarebbero, a nome del Presidente del Consiglio, tutti astenuti nonostante avessi offerto la mia totale disponibilità a cambiare alcuni punti della proposta.
Non ci fu un astensione totale dai banchi della maggioranza, ma vide votare la mozione il maestro e consigliere comunale Nino Cornaglia, sempre attento ai temi sociali e dei diritti.

 

La cosa che lascia perplessi è che sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico, votato un anno fa, e come sapete, è un documento articolato, molto complesso e tecnico; in quest’occasione non vi fu astensione ma una presa di posizione netta da parte del Partito Democratico locale che ha seguito la stessa posizione che ha avuto il PD nel parlamento Europeo. Questo naturalmente ci dimostra che in quest’ultimo consiglio, non vi è stata un’astensione per incompetenza ma una posizione chiara, “meglio non sbilanciarsi troppo su questo tema, potrebbe essere delicato” avranno pensato.
Insomma è stata un’astensione di mancato coraggio a sostenere i valori e i diritti a cui la maggioranza dice di ispirarsi.
In realtà come ribadito in aula vi era solo la paura di una reazione giornalistica da parte della minoranza di centro destra, che per lo meno ha sostenuto con coerenza le proprie posizioni.
Nel nostro Comune ci sono al momento 24 richiedenti asilo, fortunatamente non parcheggiati in edifici ghetto come in altre zone d’Italia – ma queste persone sono qui ospitate in questo modo per il lavoro di cooperative che direttamente hanno trattato con la Prefettura, non la Giunta che più volte ha tenuto a precisare che nulla aveva fatto né poteva fare al riguardo – suona quindi come beffa sentire che la stessa Giunta ora rivendica una politica di accoglienza, ma che anzi ha sempre con forza respinto lamentando semmai gli obblighi a cui siamo richiamati come Comune dal Prefetto e quindi dallo Stato. Non si rivendichi ora falsamente meriti che non ci sono – questa sì che è mero opportunismo propagandistico.

 

Ma io colgo occasione per fare un appello a tutte quelle persone sensibili ai temi sociali, ai diritti e ai beni comuni che vivono nella nostra città, affinché possano rendersi conto realmente delle posizioni dell’amministrazione comunale, sull’acqua pubblica, su palazzo Garrone, sull’Ospedale di Verduno e ieri su questo importante tema quando lo stesso giorno il partito democratico nazionale metteva la fiducia sul decreto Minniti-Orlando che toglie anche il diritto per l’accesso alla giustizia.

 

A Bra le comunità migranti sono parte integrante della cittadinanza, sono i nuovi cittadini, con diritti e doveri.
Il fatto di continuare ancora a chiamarli extracomunitari marca nettamente la posizione che si ha sul tema, e soprattutto continuare a far rientrare nel calcolo degli “extracomunitari” anche la popolazione originaria della Romania lascia un po’ perplessi.

 

La ringrazio per lo spazio

 

Abderrahmane Amajou
Consigliere comunale di Bra