Calo export, le PMI rilanciano: “Subito i voucher distrettuali” | “Gli strumenti già esistono, vanno solo riattivati”

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Il nuovo passo indietro subito dalle esportazioni subalpine ripropone, da parte delle PMI, la strategia finalizzata a far accelerare le aziende medio-piccole sui mercati esteri.

Da tempo, infatti, i vertici provinciali di Confapi Cuneo auspicano la reintroduzione, in forma stabile, di incentivi e servizi reali regionali in grado di concretamente rilanciare, nel nuovo e diverso e più complicato contesto internazionale, l’alto potenziale esportativo delle imprese a torto definite minori ma dalle quali – in termini di massa critica – può arrivare un contributo al commercio internazionale piemontese in grado di riportarci sul podio delle regioni export-vocated.

La formula è quella dei voucher, ossia degli aiuti a fondo perduto per la partecipazione a fiere e a missioni negoziali oltre confine, da applicare alle già preesistenti circoscrizioni dei distretti industriali e ai consorzi per l’internazionalizzazione espressi da Associazioni e da imprenditori riuniti in reti d’impresa.

“Si tratterebbe di un intervento a costi molto ridotti e riferibile a strumenti associativi già presenti nel nostro ordinamento regionali ma in alcuni casi caduti in desuetudine o non più rifinanziati – spiegano il presidente Pierantonio Invernizzi e i Vice Luciano Piovano e Giuseppe Rossetto – Il Piemonte è la provincia di Cuneo si caratterizzano, storicamente e anche in tempi più recenti con i nuovi strumenti delle reti imprenditoriali, per una pre-definizione di aree vaste in grado di riunire più imprese e più comuni.

Si tratta solamente di recepire alcune buone prassi in termini di rifinanziamento dei voucher internazionalizzanti e di abbinamento tra gli stessi e alcuni strumenti assicurativi e di orientamento sui mercati esteri.

La stessa dinamica che le medie e le piccole imprese hanno espresso per la produzione industriale interna, da due a quattro punti percentuali in più, può ribaltarsi sulla nostra bilancia commerciale internazionale e riportare allo stabile segno positivo l’export subalpino”.