Foibe, il Comitato 10 Febbraio risponde a Fissore: “Persa un’occasione per tacere”

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Leggiamo sgomenti un comunicato di un esponente di un partito che si richiama al comunismo come ideologia. Ci lascia davvero senza parole che si tenti di mascherare la pulizia etnica perpetrata dal dittatore comunista Tito, come un risentimento puro e semplice verso gli italiani.

Vogliamo ricordare che i nostri connazionali in quelle terre non si sono insediati durante l’epoca fascista, ma molto prima fino dalla repubblica di Venezia che occupava quelle terre. Successivamente durante l’impero Austroungarico le terre orientali italiane erano sotto l’influenza ungherese il cui governo decise di concedere l’italiano come madre lingua per le popolazioni che storicamente vivevano su quei territori. Addirittura i documenti mantennero la lingua italiana. Pensare ora che il fascismo abbia portato una colonizzazione di italiani sarebbe sbagliato. Tito ha trucidato e costretti all’esodo centinaia di migliaia di italiani che lavoravano e coltivavano la terra in cui vivevano da generazioni. Questo lo conferma il fatto che persino i comunisti italiani rimasti nel presunto “sol dell’avvenire”, furono trattati con sospetto e molti scomparvero senza lasciare traccia.

 

Se ne trova testimonianza nel libro che si intitola “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani”, con prefazione di Walter Veltroni, non esattamente un fascista. Prima di difendere in modo ideologico una parte politica si pensi a ciò che è successo. I morti vanno rispettati in quanto tali. Non esistono morti di serie A o di serie B, esistono persone che fanno distinzioni. A queste persone vogliamo dire che lavoreremo ancora più intensamente per far conoscere questa tragedia italiana anche in provincia di Cuneo. Lo faremo in memoria dei martiri delle foibe e dei 400 mila italiani costretti a scappare da Istria, Fiume e Dalmazia, sradicati dalle loro terre, arrivati in un Italia che pensava fossero tutti fascisti, in realtà erano italiani obbligati nel limbo dei campi per esuli. Una vergogna. Ogni anno il 10 di febbraio ricorre “il giorno del ricordo” di questi italiani. Sancita con la legge n°92 del 30 maggio del 2004. Si può anche provare a strumentalizzare o a far finta di niente, ma il 10 febbraio torna ogni anno. Si rassegnassero i benpensanti.

 

Comitato 10 Febbraio – Cuneo
www.10febbraio.it

 

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